Si è conclusa con grande successo la prima edizione di Prosciuttiamo, la tre giorni dedicata al prosciutto sapientemente stagionato con le erbe di montagna, riconosciuto e apprezzato a livello internazionale, e alla scoperta del suo territorio attraverso enogastronomia, musica, artigianato e escursioni.
Le appetitose proposte da gourmet, declinate dalle 5 Merenderie della Via del Prosciutto sul crudo Saint Marcel, per ogni gusto e curiosità, sono state accompagnate da esperienze musicali scelte ad hoc e da itinerari a piedi e in mountain bike alla scoperta del paese e dei suoi tanti luoghi di interesse storico, archeologico e paesaggistico. «Con questa manifestazione, che ripeteremo l'anno prossimo il 17, 18 e 19 giugno, siamo riusciti a tracciare quella che crediamo sia una via concreta ed efficace per valorizzare il nostro paese - dice Enrica Zublena, Sindaco di Saint-Marcel - ossia non solo far vivere ai visitatori una festa con tante specialità gastronomiche, ma soprattutto far loro scoprire la grande varietà e ricchezza di ambienti, tradizioni, panorami, ospitalità e percorsi per sportivi o per semplici amanti della natura che Saint-Marcel offre».
(nella foto a lato il risotto al cartoccio di Saint Marcel del mastro risaio Gabriele Ferron)
Le specialità per il palato sono state accompagnate dalla musica de L'Orage, all'inaugurazione, e poi, a turno nelle varie Merenderie, da Soulful Orchestra, Rebel Nova, Radiocorriere Swing, Boj and the Good People, Compagnie country dance VdA, Folkswagen, Nandha Blues Band e i Dj set di Arma & Musashi, Bob Sinisi, Mo' Bros e Indie Generator Groove (sotto la direzione artistica di Armando Martellini e Daniele Ogni tappa di ProsciutTiamo è stata accompagnata anche dalla birra Kühbacher, la bavarese dal cuore «valdostano» che condivide le proprie radici con la storia del paese.
Verso la metà dell'Ottocento, infatti, la famiglia Beck-Peccoz di Gressoney, proprietaria da oltre 150 anni della birreria del castello di Kühbach e discendente da una vecchia stirpe Walser in Valle d'Aosta da 7 secoli, fu conquistata dallo splendido vallone di Saint-Marcel, dalla sua natura selvaggia e dai paesaggi mozzafiato.
Quei luoghi impervi e incontaminati divennero la meta preferita di nobili personaggi, che lì vissero appieno la loro passione per la fauna alpina, la montagna e l'arte venatoria creando una riserva di caccia.