Caro Direttore, ho letto il tuo ultimo Chez nous.
Dopo la lettura ho chiesto a mia figlia di 10 anni, se ama la Valle d'Aosta.
Mi ha risposto di si, ma mi ha chiesto il perché di questa domanda. Le ho risposto che siamo dei privilegiati a vivere in un tempio della natura di simile e rara bellezza.
Le ho detto che per nessun motivo dovrà disprezzarla e denigrarla..... Le ho detto di non stimare le persone che sputano nel piatto dove mangiano.
Quanti ne conosco...che lavorano al casino, giunti dalla Sardegna, dalla Calabria, dal Piemonte etc, che si permettono di criticare la nostra regione.
Hanno lasciato le loro regioni per venire qui da noi a lavorare e vivere, sono stati accolti e trattati da nababbi e sputano nel piatto dove mangiano.
Che tristezza leggere di Stefano Unthertiner.... Abitava di fronte a me a Saint-Vincent ... mi stimava perché conoscevo le tane delle volpi a Valmignana e gli avevo detto dove erano per poter fare delle foto...io cacciatore fin dal 1978 parlavo spesso con lui che era all'inizio della sua carriera.
In seguito ho comprato due dei suoi bellissimi libri.
Mi stimava perché dormivo sotto le cenge anche per due notti a Ponton, vall'Orsiere e Barbeston, a caccia di camosci e da solo. Mi ascoltava incantato quando gli raccontavo delle mie avventure di caccia ma anche di meditazione in quelle che considero ancora oggi le zone più selvagge della valle d'Aosta.
Sì meditazione....e ammirazione di quanto sono maestose le nostre montagne. Gli raccontavo delle sensazioni che si provano a dormire soli in un sacco a pelo su una cresta, ammirando il cielo stellato, ascoltando il soffio del vento o il rumore di una cascata lontana.
Il ragazzo mi ascoltava e mi faceva domande a ripetizione... che delusione anche per me Stefano Unthertiner.
Credo con i miei racconti di averlo incantato e contribuito a accrescere la sua passione per la natura. Ora si è perso pure lui.
Non comprerò più alcun libro di Stefano Unthertiner.
Grazie Piero per i tuoi articoli che sono lezioni di vita per tutti.
Anche per una bimba di dieci anni.
Caro lettore, troppo generoso con me. Non voglio dare lezioni di vita a nessuno. Ho solo la possibilità, dirigendo un giornale, di scrivere quello che penso e dire quello che scrivo. Voglio bene alla Valle d'Aosta e cerco, nel mio piccolo, di difenderla da chi la vuole distruggere per interessi propri: politici e non. Mi auguro e auguro alla Valle d'Aosta che tua figlia, quando sarà più grande, segua i tuoi insegnamenti. p.m.