CRONACA - 16 febbraio 2014, 19:39

MORTE CHRISTIANE: Nel cielo tanti palloncini per ricordarla

Gli ex alunni di Christiane in piazza con i palloncini e, nell'articolo, Monica Seganfreddo attorniata da familiari e amici

“Ricordate insieme a me mia sorella Christiane, il suo sorriso infinito, la sua dolcezza contagiosa”. E' questo il primo saluto rivolto a Christiane Seganfreddo dalla sorella Monica dopo il ritrovamento della salma. Amici, parenti, conoscenti della famiglia Seganfreddo e molti giovani studenti valdostani si sono ritrovati in piazza Chanoux ad Aosta nel tardo pomeriggio di domenica, a 24 ore di distanza dal ritrovamento del corpo di Christiane, per manifestare la loro solidarietà all'insegnante scomparsa e ai suoi familiari, con la speranza di poterla riabbracciare. 

Ad ognuno è stato consegnato un palloncino bianco, che tutti insieme hanno poi fatto volare in cielo dal centro della piazza. Il gesto corale è stato preceduto da una breve cerimonia lungo i portici dell'Hotel de Ville, durante la quale Monica ha esortato a raccogliersi in preghiera e don Ferruccio Brunod ha benedetto i presenti ricordando soprattutto ai bambini "i valori della vita umana, che ci è stata donata e che non finisce con la morte del corpo ma si perpetua in noi".  

Sarà l'autopsia sulla salma di Christiane, prevista per la mattina di lunedì 17 febbraio, a chiarire le cause dell'incidente costato la vita alla 43enne aostana, madre di un bimbo di due anni, che aveva problemi di vista e che all'alba di 45 giorni fa, forse in preda a una forte ansia per il suo stato di salute, si era allontanata da casa senza dir nulla al suo compagno, che si era svegliato alcune ore dopo e solo a mattina inoltrata aveva dato l'allarme.

Christiane è stata cercata dappertutto: il suo corpo senza vita è stato ritrovato vicino alla sua abitazione, in un ruscelletto a Gran Signayes, vicino al sentiero che probabilmente aveva preso quella mattina, che parte a meno di cento metri da casa sua in viale Gran San Bernardo.

Con gravi problemi di vista a causa di una malattia agli occhi (miastenia oculare), è probabile - come sostengono gli inquirenti - che sia scivolata accidentalmente nell'alveo secco del che affiora tra i vigneti della collina di Aosta. Riversa su un fianco e raggomitolata, aveva addosso gli stessi vestiti con i quali si era allontanata di casa e in tasca soltanto pochi contanti e la carta d'identità. Un ritrovamento che, dopo la commozione delle prime ore, oggi qualcuno non esita a definire quanto meno 'anomalo'.”

Possibile che Christiane sia rimasta lì per tutto questo tempo e che le squadre che l'hanno cercata ovunque non l'abbiano trovata?”, è la domanda che circolava con insistenza durante la commemorazione in piazza Chanoux.

patrizio gabetti