Andiamo con ordine. La legge n. 214 del 2011, parte della manovra Salva Italia, impone l'obbligo di versamento di stipendio o pensione su un conto corrente bancario o postale per gli importi superiori ai 1.000 euro.
“Questo significa - spiega Bruno Albertinelli di Federconsumatori della Valle d'Aosta - che molti pensionati, per esempio, hanno dovuto aprire un conto per poter ricevere la propria pensione, che prima potevano ritirare direttamente alla Posta”.
La legge ha lo scopo di combattere l'evasione fiscale, grazia alla tracciabilità delle nuove transazioni. Il decreto legge n. 16 del 2012, approvato successivamente, rischia però di trasformarla in una trappola per i contribuenti in caso di pignoramento.
Perché?
“Il decreto 16/12 ha definito i nuovi limiti di pignoramento presso terzi di stipendi e pensioni: 1/10 per stipendi e pensioni fino a 2.500 euro; 1/7 per stipendi e pensioni fino ai 5.000,00 euro; 1/5 per importi superiori ai 5.000 euro. La regola del quinto, come misura massima di pignoramento, vale però sul prelievo di tale somma presso terzi, non per il suo prelievo direttamente da conto corrente”.
Visto quindi l'obbligo di accredito di pensione o stipendio su conti corrente per importi superiori ai 1.000, gli organi di riscossione si trovano nella possibilità di prelevare direttamente dai conti somme corrispondenti anche al 100% dello stipendio e della pensione...
“Questo aggiramento della legge, aggrappato a quel "presso terzi" - sottolinea Albertinelli - aumenterà la paura degli italiani pensionati o dipendenti di trovarsi senza la minima garanzia di un reddito da un momento all’altro. Non si discute sul fatto che i debiti vadano pagati, ma se per garantire il 'minimo sostentamento' del pensionato o del lavoratore, la legge prevede una misura massima per il pignoramento, non ha assolutamente senso rendere questa norma cosi facilmente aggirabile”.
Ma la logica del limite del quinto nata a tutela della dignità dell’uomo, rischia di essere completamente svilita e superata a causa di una riforma , che invece avrebbe dovuto mirare solo a finalità fiscali?
“Giusto – conclude Albertinelli – ma come al solito per riparare ai problemi dell’evasione fiscale alla fine a rimetterci saranno sempre i soliti cittadini più poveri e più deboli”.