Gentile direttore, prendo spunto dall'incidente occorso alla sua testata circa la foto sbagliata pubblicata sull'articolo della signora Cristina Marini, per ricordare una volta di più quanto sia pericoloso e subdolo affidarsi alle presunte verità e trasposizioni della realtà offerte da strumenti tecnologici ma virtuali quali facebook, twitter, badoo e similari. Pericoloso per tutti, evidentemente, sia per chi vi ricerca notizie, fatti, immagini su persone vive o morte, che per chi accetta consapevolmente di far parte del 'circo virtuale' di internet. Mi spiego meglio: se il suo giornalista ha sbagliato ad accettare la 'verità' di facebook, che gli ha offerto una Cristina Marini' diversa da quella che lui stava cercando, la stessa Cristina Marini che si trova su fb deve sapere che si è messa in gioco pubblicamente, ha offerto una parte di se stessa al mondo e deve saper accettare la possibilità di un errore, di uno scambio di persona da parte di chi, giornalisti, ricercatori, poliziotti, politici, ma anche semplici curiosi (la maggioranza) utilizza la rete per le proprie ricerche. Le persone non si parlano più, ma si 'messaggiano', cinguettano e si inviano foto. I politici fanno campagna elettorale a colpi di twitter e facebook, persino il Papa ha scelto internet per inviare messaggi! Allora ecco che la rete diventa il nuovo luogo di una nuova realtà, ecco che i cronisti traggono da fb e da twitter la linfa dei loro articoli, gli scoop, le notizie. Poi succedono incidenti come quello capitato a Voi, e allora bisogna chiedere scusa e umliarsi per aver fatto male il proprio lavoro! Tornate, se posso esprimere un consiglio, a vivere la realtà di persona, provate a ricercare nuovamente la verità toccandola con mano. Tornerete ad avere fiducia in voi stessi, e a dare fiducia agli altri. Cordialmente
RISPONDE IL DIRETTORE: Signor Treves grazie per il consiglio. p.m.