Il Club Alpino Italiano presenta “Oltre la vetta”, un progetto che unisce alpinisti, psicologi, guide, soccorritori e familiari in una rete di sostegno per affrontare il lutto e il trauma in montagna. L’iniziativa, che rappresenta un passo importante nella dimensione sociale del CAI, include anche un video-podcast mensile che dà voce a chi ha vissuto esperienze dolorose legate alla montagna, offrendo uno spazio di ascolto, dialogo e consapevolezza.
“Questa iniziativa mette a disposizione la grande esperienza e la struttura del CAI per chi ha attraversato momenti traumatici”, ha dichiarato il Presidente Generale Antonio Montani. “Il progetto ‘Oltre la vetta’ è una grande iniziativa di solidarietà sociale, la più importante della mia presidenza. Pur toccando una tematica delicata, sono convinto che potremo essere di aiuto a molti, adempiendo così pienamente al nostro scopo sociale”.
Il progetto sarà presentato nel dettaglio sabato 15 novembre a Milano, in occasione dell’Italian Outdoor Festival. Sul sito dedicato saranno disponibili materiali informativi, testimonianze, podcast e contenuti formativi sul tema del lutto e del trauma in ambiente montano. L’obiettivo è creare una rete di professionisti specializzati in psicologia e montagna, capaci di offrire ascolto e strumenti a chi vive l’elaborazione di una perdita.
Accanto al progetto nasce anche il video-podcast “Oltre la vetta”, ideato e scritto dalla giornalista Sofia Farina, con immagini di Andrea Buonopane, suono di Giorgio Tidei e grafica di Stefano Gaio.
La prima puntata, disponibile da oggi su YouTube, Spreaker e Spotify, ospita Marina Consolaro, madre dell’alpinista Matteo Pasquetto, scomparso sul Monte Bianco nel 2020. Dal suo dolore è nato il Fondo Casa Matteo Varese, a sostegno dei giovani aspiranti guide e di progetti sociali.
“Il podcast vuole essere un punto di incontro e di riflessione, non solo per gli alpinisti ma per tutti coloro che hanno conosciuto il dolore in alta quota”, spiega Farina.
Elemento chiave dell’iniziativa è la collaborazione con l’associazione Psicologi per i Popoli, che curerà la formazione e la selezione dei professionisti coinvolti.
“È importante che il CAI si faccia promotore di questo progetto – sottolinea la presidente Donatella Galliano – perché rappresenta un riconoscimento dell’impatto psicologico degli incidenti in montagna e un segnale forte verso una cultura della consapevolezza e del sostegno reciproco.”
“Oltre la vetta” non è solo un progetto di solidarietà, ma un invito collettivo a guardare al dolore come parte del cammino umano, anche quando si sale in montagna.













