Lo spoglio delle schede per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d’Aosta procede a rilento, ma i numeri disponibili – 8.904 schede scrutinate, pari al 13,70% del totale – offrono già un quadro politico interessante.
Tra le schede scrutinate si registrano 214 bianche (2,40%) e 289 nulle (3,25%), a testimonianza di una quota non irrilevante di elettori che, pur recandosi alle urne, hanno scelto di non esprimere un voto valido.
Sul fronte delle liste, a guidare la corsa è l’Union Valdôtaine, che raccoglie 2.317 voti, pari al 27,58%. Un risultato che conferma la forza dello storico movimento autonomista, ma che al momento non garantisce da solo la governabilità.
Il secondo polo in evidenza è quello del centrodestra. Fratelli d’Italia conquista 966 voti (11,50%) e porta a casa il primo seggio assegnato in questa fase provvisoria. Accanto, Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance si attesta a 1.015 voti (12,08%), mentre la Lega Vallée d’Aoste raccoglie 747 preferenze (8,89%). Sommando le tre componenti, il polo di centrodestra raggiunge 2.622 voti, pari al 31,21%, superando l’Union e candidandosi a primo avversario diretto.
Sul versante progressista, il Partito Democratico – Federalisti Progressisti VdA ottiene 772 voti (9,19%), mentre la lista Valle d’Aosta Aperta si ferma a 550 (6,55%). Insieme, queste forze totalizzano 1.371 voti, pari al 16,32%, confermando un ruolo di minoranza significativa, ma ancora distante dai due blocchi principali.
Non passa inosservata la performance degli Autonomisti di Centro, che con 1.167 voti (13,89%) si collocano come possibile ago della bilancia in uno scenario di frammentazione.
Le altre liste raccolgono risultati più contenuti: Alleanza Verdi Sinistra si ferma al 5,60% (470 voti), mentre Valle d’Aosta Futura incassa 396 voti (4,71%).
Il riepilogo per coalizione conferma il vantaggio provvisorio del polo di centrodestra con il 31,21%, seguito dall’Union Valdôtaine al 27,58% e dall’area progressista al 16,32%. Gli autonomisti centristi restano solidi al 13,89%, con un peso potenziale cruciale in vista di alleanze post-voto.
In sintesi, questi primi dati – pur parziali – delineano uno scenario di competizione serrata: Union Valdôtaine forte ma non autosufficiente, centrodestra in crescita e frammentato, progressisti in cerca di spazi, autonomisti di centro in posizione strategica. Una Valle d’Aosta che, almeno a urne ancora calde, sembra avviata verso un Consiglio regionale senza maggioranze nette e con trattative già scritte dietro le quinte.













