/ ATTUALITÀ

ATTUALITÀ | 30 aprile 2025, 08:00

Dentro il futuro, atomo per atomo: la Medicina Nucleare del Parini tra scienza, precisione e umanità

Se la diagnosi precoce fosse una materia scolastica, la Medicina Nucleare sarebbe quel professore che vede i problemi prima che si manifestino nei compiti in classe

Il team di medicina nucleare (foto tratte dal sito USL)

Il team di medicina nucleare (foto tratte dal sito USL)

Come in una grande azienda dove ogni dettaglio invisibile è sotto controllo, o come nell’orologio perfetto che anticipa lo scatto delle lancette, questa branca della medicina lavora nel silenzio – e nell’invisibile – ma con effetti profondi sulla salute pubblica.

Mentre l’Italia discute sull’efficienza della sanità pubblica – basti pensare al recente allarme nazionale sui tempi d’attesa per le diagnosi oncologiche lanciato dalla Fondazione Gimbe – in Valle d’Aosta c’è un presidio d’eccellenza che va in controtendenza, silenziosamente ma con efficacia. È la Struttura Complessa di Medicina Nucleare dell’Ospedale U. Parini di Aosta, un gioiello tecnologico e umano incastonato nel Dipartimento Strutturale di Diagnostica per Immagini.

“Gli esami scintigrafici e le PET/TC ci permettono di vedere ciò che altri esami non riescono a mostrare: la funzione degli organi, il metabolismo dei tessuti, l’attività delle cellule tumorali prima ancora che si manifestino morfologicamente” spiega il dott. Carlo Poti, Direttore della SC Medicina Nucleare e del Dipartimento.

La Medicina Nucleare è una disciplina che unisce fisica, chimica e medicina, utilizzando radiofarmaci – sostanze marcate con radionuclidi – per diagnosi e terapie personalizzate. Al Parini, questo significa diagnosi oncologiche accurate, terapie metaboliche all’avanguardia e tempi d’attesa inferiori rispetto a molte realtà italiane.

Dal 2016, infatti, la struttura dispone di una propria Radiofarmacia dotata di apparecchiature moderne. E grazie ai fondi del PNRR, nel 2024 sono stati installati una PET/TC digitale e una nuova SPECT/TC, rendendo il centro uno dei più tecnologicamente avanzati in Italia.

Qui si eseguono esami con radiofarmaci innovativi come il 68Ga-DOTATOC (tumori neuroendocrini), il 68Ga-PSMA (prostata), il 18F-Flutemetamolo (Alzheimer) e il 18F-DOPA, solo per citarne alcuni. Ma non c’è solo diagnosi: la terapia con radioligandi, in partenza da luglio 2025, rappresenta la nuova frontiera per curare tumori resistenti, portando dentro il corpo la precisione della radioterapia, ma “dal di dentro”.

“La Terapia con Radioligandi è una vera medicina di precisione: bersaglia solo le cellule malate, risparmiando i tessuti sani” sottolinea ancora il dott. Poti.

Il team della struttura è composto da sei dirigenti medici – oltre al direttore Poti, ci sono la dott.ssa Baiocco (responsabile della Terapia Medico Nucleare), la dott.ssa Sabrina Genovese, la dott.ssa Vanessa Feudo, la dott.ssa Giulia Zuccotti e il dott. Filippo Pazienza – affiancati da una squadra tecnica e infermieristica altamente specializzata. Il tutto coordinato dalla dott.ssa Paola Griso, TSRM, e sostenuto dal lavoro dei tecnici di laboratorio e del personale della Fisica Sanitaria, che garantisce la sicurezza e la qualità delle apparecchiature e delle dosi radianti.

La Struttura si distingue anche per la collaborazione attiva con i gruppi oncologici multidisciplinari (GIC) e per lo sviluppo di protocolli di ricerca sui nuovi radiofarmaci. L’ultimo aggiornamento del software per l’analisi della trabecolatura ossea ha elevato la qualità degli esami di densitometria per lo studio dell’osteoporosi, dimostrando come anche i dettagli possano fare la differenza in medicina.

Infine, va ricordato il rafforzamento dell’organico con l’arrivo, nel 2025, di due giovani specialisti in Medicina Nucleare provenienti dalle università di Milano e Torino: un’iniezione di energia e competenze che conferma quanto il Parini punti sul futuro.

In un’epoca in cui la medicina sembra rincorrere il tempo, al Parini si lavora per anticiparlo, con strumenti che vedono oltre il visibile e terapie che curano con una precisione quasi “intelligente”.
Un lavoro che merita di essere raccontato, perché dentro quei corridoi non si emettono solo radiazioni: si emette futuro.

pi/red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore