L' Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi interviene in risposta alle sollecitazioni recentemente emerse rispetto al tema delle liste di attesa ricordando che “esse sono un problema che interessa ormai la sanità da qualche decennio e che non può essere affrontato semplificando processi per loro natura datati e complessi. Le liste di attesa sono lo specchio di una tempesta perfetta che investe tutta la sanità pubblica, la cui ben nota causa principale è la mancanza di professionisti, sia nel settore pubblico che in quello privato. Le forze politiche che hanno guidato l'Italia all'inizio di questo secolo potevano facilmente prevedere la mancanza di medici che si sarebbe verificata proprio in questi anni, sia per il numero chiuso universitario sia per i pensionamenti dei medici. Non si tratta di una questione di fondi da mettere a disposizione, ma di mancanza di personale che insieme all’azienda USL stiamo cercando di risolvere con diverse azioni. Nel 2023 l’azienda USL ha smaltito tutto il pregresso accumulato in pandemia rispetto agli screening e alla specialistica ambulatoriale e nel 2024, anche grazie agli accordi con il privato accreditato, ha recuperato una parte importante dell’arretrato sugli interventi chirurgici. Anche per il 2025 la riduzione dei tempi di attesa permane un obiettivo prioritario per la sanità pubblica della Regione”.
La Valle d’Aosta, grazie alla sua autonomia, destina alla sanità fondi significativamente superiori ad altre realtà, garantendo ai valdostani servizi e cure che vanno ben oltre quanto determinato a livello centrale per il soddisfacimento dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza.
Carlo Marzi
“Sempre in tale autonomia di spesa e proprio per aumentare la possibilità di visite - prosegue l’Assessore Marzi- è bene ricordare che la nostra Regione ha già favorito la disponibilità del privato accreditato, aumentando significativamente la tariffa proposta a livello centrale per le prime visite da 25 a 50 euro. L’obiettivo è evitare che a fronte di ridotte remunerazioni i privati accreditati valdostani rinuncino a stipulare le convenzioni con l’azienda USL nell’interesse pubblico e per rispondere al bisogno di salute della nostra comunità. Nonostante questo aumento, il privato è in difficoltà ad erogare il servizio perché non riesce a trovare i professionisti. Ribadisco, quindi, che non si tratta di una questione di fondi ma di mancanza di personale e specialisti, che rimane la sfida centrale nella sanità in tutta Italia. Quotidianamente, per quanto possibile, siamo impegnati a migliorare. Sulle liste d'attesa chirurgiche abbiamo messo in campo tutta una serie di azioni che hanno visto incrementare l'attività di oltre il 30%, anche se molto resta ancora da fare. Allo stesso modo, stiamo lavorando sullo smaltimento degli arretrati delle prestazioni ambulatoriali. Per le liste d'attesa ambulatoriali, invece, stiamo lavorando ma è nostra intenzione che questa, che è una vera e propria battaglia, diventi l'obiettivo specifico dell'Assessorato e dell'Azienda per il 2025 con una serie di azioni mirate e condivise”.
L’Assessorato, quindi, riconosce l’importante contributo dell’attività svolta dal settore privato accreditato che, oltre a svolgere le proprie visite private a pagamento, collabora per contribuisce a soddisfare i fabbisogni degli assistiti valdostani, dando la disponibilità ad effettuare visite mediche finanziate dal servizio sanitario. Questo consente in molti casi ai valdostani di poter usufruire di visite, sempre in ambito pubblico, senza doversi recare fuori valle.
“Al di là della annunciata misura del voucher di cui non troviamo traccia, se non sotto forma di bonus più di tipo sociale per determinate categorie -sottolinea l’Assessore Marzi- è da considerare che per loro natura i privati convenzionati devono comunque mantenere quote di prestazioni a pagamento privato, e che, così come è stata proposta, l’introduzione di una misura per il rimborso a posteriori delle visite mediche potrebbe produrre effetti opposti a quelli pensati. Rimane l’antitesi di proporre di poter pagare con soldi pubblici visite presso il privato fuori Valle, mentre si è tutti impegnati a finanziare a livello valdostano un sistema pubblico in maniera adeguata. Anziché quindi rappresentare una soluzione al problema delle liste di attesa, i voucher potrebbero acuirne la gravità, minando i principi di sostenibilità economica e appropriatezza, con riduzione degli spazi per le convenzioni con l’azienda USL. Riteniamo che la via da seguire sia quella già intrapresa dall’azienda USL con il recente aggiornamento della procedura dei percorsi di tutela in coerenza, tra l’altro, con quanto previsto dalle recenti disposizioni statali”.