In occasione della Giornata Internazionale della Montagna, che si avvicina con l’approssimarsi del termine delle celebrazioni per i 50 anni dalla sua nascita, la Sottosezione di Saint-Barthélemy del Club Alpino Italiano ha deciso di proporre un momento di riflessione aperto a tutti, per un incontro che si preannuncia interessante e ricco di spunti. L'incontro, che si terrà giovedì 12 dicembre alle ore 17:45 presso la Sala Consigliare del Municipio di Nus, ha l'obiettivo di raccogliere impressioni e pensieri su un tema ampio e complesso, quello della montagna, elemento centrale non solo per la nostra regione ma per il mondo intero.
Piermauro Reboulaz, reggente della Sottosezione di Saint-Barthélemy, ha spiegato che il tema ufficiale della Giornata Internazionale della Montagna 2024, “Soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo”, è sicuramente di grande attualità. Tuttavia, Reboulaz sottolinea che sarebbe riduttivo limitarsi a una riflessione puramente teorica e accademica, ignorando le recenti prese di posizione del Club Alpino Italiano (CAI), che hanno suscitato un ampio dibattito. "Sebbene il tema ufficiale sia rilevante, riteniamo che non possiamo esimerci dal fare riferimento anche a queste prese di posizione", ha affermato Reboulaz, evidenziando l'importanza di un approccio che unisca il presente alle tradizioni alpine.
Ispirandosi alle riflessioni di Enrico Martinet, che durante una recente Assemblea della Sezione CAI di Aosta ha parlato di un futuro della montagna sempre più sostenibile, e alle parole dell'ex presidente intervistato dal giornalista per un articolo su La Stampa a fine ottobre, gli organizzatori hanno deciso di approfondire il tema della “Valle d’Aosta, regione alpina”. Reboulaz ha spiegato che questo tema non è solo attuale ma anche di grande interesse per tutti i valdostani, molti dei quali potrebbero non essere completamente consapevoli della profondità storica e culturale che le montagne della regione rappresentano. “Quanti valdostani meditano davvero su questo aspetto?”, si è chiesto Reboulaz, invitando alla riflessione sul rapporto che i cittadini hanno con la montagna, sul suo significato nel passato e nella vita quotidiana, sulle differenze storiche e sulle tradizioni legate al territorio.
La tavola rotonda, come sottolineato dal reggente, avrà una struttura informale e colloquiale, con l’intento di stimolare un dialogo aperto tra i partecipanti. "Il soggetto è così ampio e trasversale che non abbiamo la pretesa di esaurirlo in un solo incontro", ha detto Reboulaz, "ma speriamo che da questa discussione nascano spunti utili per futuri incontri e approfondimenti”. Nonostante il tema sia di grande portata, l'incontro sarà anche un’occasione per raccogliere nuove idee e domande, per stimolare un dibattito che si sviluppi nel tempo.
Alla tavola rotonda parteciperanno figure di spicco della realtà valdostana. Oltre a Reboulaz, che introdurrà e modererà l’incontro, sono stati invitati il parroco e alpinista don Paolo Papone, Aldo Varda, generale degli Alpini con una vasta esperienza in Valle d'Aosta, e don Ivano Reboulaz, direttore della rivista Montagnes Valdôtaines. A questi si aggiungerà Sergio Gaioni, memoria storica del Club Alpino Italiano per la Valle d'Aosta e non solo. "Siamo ancora in attesa di risposte da altri ospiti di rilievo", ha detto Reboulaz, "perché questa ricorrenza è un’occasione di grande importanza, e sappiamo che nessuno ha il dono dell’ubiquità".
L'incontro si propone di essere un'opportunità per riflettere insieme su come le sfide della montagna, dalla sostenibilità all’innovazione, possano essere affrontate in modo condiviso, con il contributo di tutti, per garantire un futuro migliore alla nostra regione alpina. Sarà un’occasione per dialogare, raccogliere esperienze e stimolare un confronto che potrà continuare ben oltre la Giornata della Montagna.