/ Consiglio Valle Comuni

Consiglio Valle Comuni | 11 novembre 2024, 14:45

Discarica di Pompiod: Valle Virtuosa e Legambiente chiedono la chiusura definitiva e denunciano i rischi per salute e ambiente

Una delle principali motivazioni contro la riapertura riguarda il mancato aggiornamento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)

Discarica di Pompiod: Valle Virtuosa e Legambiente chiedono la chiusura definitiva e denunciano i rischi per salute e ambiente

Le associazioni Valle Virtuosa e Legambiente Valle d'Aosta si sono espresse con fermezza contro la riapertura della discarica di Pompiod, chiedendo la revoca di tutti gli atti amministrativi relativi alla gestione dell’impianto, la bonifica e la chiusura definitiva della struttura. L’argomentazione principale delle due associazioni si fonda su una serie di gravi criticità emerse nel corso degli anni, molte delle quali sono ancora irrisolte e che, a loro avviso, potrebbero compromettere la salute pubblica e l’ambiente, contravvenendo alle normative nazionali e europee.

Una delle principali motivazioni contro la riapertura riguarda il mancato aggiornamento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Le modifiche autorizzate alla discarica, come l’aumento dei volumi, le modifiche morfologiche e l'ampliamento delle tipologie di rifiuti, richiedono un aggiornamento della VIA che, secondo le associazioni, non è stato effettuato, violando così le normative vigenti. Inoltre, la discarica non soddisfa i criteri europei per il conferimento di rifiuti non pericolosi, come confermato dall'ARPA Valle d'Aosta in un parere tecnico.

Il piano regionale di gestione dei rifiuti, infatti, esclude i rifiuti speciali e prevede impianti solo per materiali inerti da demolizione e costruzione, rendendo la discarica di Pompiod incompatibile con le disposizioni regionali. Un altro punto critico riguarda la non conformità dell’impianto ai criteri costruttivi, in particolare per quanto concerne l’ubicazione e le deroghe concesse senza giustificazioni adeguate. La discarica è infatti situata a meno di 70 metri dall’abitato di Pompiod, circondata da vigneti, frutteti e pascoli, ma anche da siti di grande valore storico e paesaggistico, come il Castello di Aymavilles e le Miniere Abbandonate di Pompiod, che sono protetti dalla rete ecologica europea Natura 2000. La vicinanza della discarica a queste aree solleva preoccupazioni riguardo al principio di precauzione, che impone di adottare comportamenti prudenziali in presenza di rischi per l’ambiente e la salute.

Le problematiche non si fermano qui. Le associazioni denunciano la presenza di una barriera di confinamento insufficiente, che non rispetta gli spessori richiesti, e la carenza di indagini geotecniche adeguate, con un rischio concreto di instabilità dei rifiuti, soprattutto in una zona a medio rischio di frane. La discarica sarebbe anche oggetto di preoccupazioni per quanto riguarda il controllo delle polveri e il monitoraggio delle acque sotterranee, aspetti che, secondo le associazioni, sono insufficientemente gestiti e non rispettano le prescrizioni di legge, aumentando così il rischio di contaminazione.

A peggiorare la situazione, vi sono accuse di conferimenti illegittimi riscontrati dalla Procura della Repubblica, che ha contestato smaltimenti di rifiuti non autorizzati tra il 2018 e il 2019. Tra i rifiuti trovati senza autorizzazione, vi erano terre contaminate da mercurio, scorie con antimonio e amianto, oltre a materiali contenenti idrocarburi e oli minerali. Questi riscontri rafforzano il convincimento delle associazioni sul fatto che la discarica non solo non rispetta le normative ambientali, ma che è stata anche gestita in modo irregolare e pericoloso per l’ambiente e la salute.

Oltre agli aspetti tecnici e normativi, le associazioni evidenziano i disagi che la discarica provoca alla popolazione locale, tra cui il traffico di mezzi pesanti e la diffusione di polveri nell’atmosfera, che compromettono la qualità della vita dei residenti. Inoltre, la presenza dell’impianto è in contrasto con gli obiettivi di valorizzazione turistica e culturale della zona, che punta a promuovere il recupero di percorsi storici e naturali come il Ru d’Arberioz, un antico canale che è stato recentemente riqualificato per favorire il turismo pedonale, ciclabile e ippico.

Un altro punto sollevato dalle associazioni riguarda l’inadeguatezza della gestione del piano di smaltimento dei rifiuti inerti. Le stime fornite dall’ARPA sulla durata residua delle discariche sono giudicate imprecise, considerando l’alto tasso di riciclo dei rifiuti inerti in Valle d’Aosta, che riduce significativamente la necessità di nuovi impianti di smaltimento.

In conclusione, Valle Virtuosa e Legambiente VdA chiedono con decisione la chiusura definitiva della discarica di Pompiod, ritenendo che la sua riapertura rappresenterebbe una violazione dei diritti alla salute pubblica e alla protezione ambientale. Le due associazioni non escludono di intraprendere azioni legali, compreso il ricorso al Consiglio di Stato, per bloccare quella che considerano una decisione pericolosa e dannosa per la comunità e il territorio.

pi/red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore