/ CRONACA

CRONACA | 11 agosto 2024, 16:10

Tragico fine settimana in montagna: tre morti e soccorsi in difficoltà

Targedie in parte dovute imprudenza

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Il bilancio è uno di quelli che fanno rabbrividire: un giovane alpinista di 20 anni, un escursionista di 77 anni e una donna di 31 anni sono morti in incidenti che rimarcano la pericolosità di comportamenti imprudenti in montagna. Venerdì, un altro grave episodio ha coinvolto un alpinista trentino che è sprofondato per venti metri in un crepaccio sul Castore, nel massiccio del Monte Rosa.

Questi eventi tragici ci ricordano che l'estate in montagna porta con sé non solo bellezza, ma anche rischi significativi. La presenza di soccorritori sempre pronti a intervenire non deve farci dimenticare i limiti e le difficoltà delle operazioni di salvataggio, specialmente quando le condizioni meteo sono avverse. L'elicottero, fondamentale per i soccorsi, ha limiti operativi che possono impedire l'intervento in caso di maltempo.

Il caso dell'alpinista trentino, bloccato nel crepaccio a 4.000 metri di quota, mette in luce l'importanza di una preparazione adeguata. Il soccorso è stato complicato dalla mancanza di una posizione precisa e dalle condizioni difficili, con l'elicottero che non è riuscito a localizzarlo immediatamente. Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano, sottolinea all'Ansa come non si debba dare per scontato il soccorso in ogni situazione: "L'elicottero ha i suoi limiti", avverte.

Con l'arrivo dell'estate, la montagna si popola di appassionati, atleti e turisti, aumentando il rischio di incidenti dovuti all'imprudenza. Le autorità regionali stimano che la popolazione della Valle d'Aosta, normalmente di 123 mila abitanti, cresce tra sette e otto volte durante i mesi estivi, il che implica un incremento significativo dei comportamenti imprudenti.

Escursionisti che tagliano i sentieri, alpinisti con attrezzature inadeguate e chi affronta percorsi difficili senza la preparazione necessaria sono tra i problemi più comuni. È fondamentale scegliere itinerari adatti alle proprie capacità e consultare i bollettini meteo aggiornati. In situazioni di maltempo, che a volte può essere previsto con anticipo, è cruciale adattare i piani di conseguenza.

Gli incidenti coinvolgono anche alpinisti esperti. "Chi affronta la parete Nord del Lyskamm, per esempio, non può partire come per una gara di scialpinismo, ma deve dotarsi di materiali adeguati come ramponi e piccozza", spiega Comune all'Ansa. La tendenza a considerare il soccorso come una garanzia è evidente nelle richieste di aiuto, spesso fatte in situazioni in cui l'intervento è difficile o impossibile.

Tre settimane fa, un alpinista di 75 anni e suo figlio sono stati salvati durante la traversata del Naso del Lyskamm, nonostante indossassero abbigliamento leggero e il padre fosse esausto, ricorda sempre Thierry Pronesti dell'Ansa. L'intervento è stato reso possibile nonostante il maltempo, ma se i due avessero dovuto passare la notte all'aperto, il rischio sarebbe stato letale.

È essenziale che tutti, escursionisti e alpinisti, sappiano orientarsi e non perdersi nei sentieri. "Non bisogna prendere scorciatoie, ma tornare sui propri passi se si perde il sentiero", raccomanda il direttore del Soccorso alpino valdostano. Allontanarsi dalla traccia può trasformare una passeggiata tranquilla in un'avventura pericolosa, con esiti che non sempre sono positivi. La cautela e la preparazione sono fondamentali per garantire la sicurezza in montagna.

elca

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore