Nella lontana estate del 1997, il Consiglio regionale, in una delle rare legislature che aveva manifestato attenzione e impegno per la programmazione e la pianificazione regionale, approvò una legge organica sul trasporto pubblico regionale che, fra le altre cose, all’articolo 2 contemplava la redazione del Piano Regionale dei Trasporti (PRT), peraltro prevista da una legge nazionale.
Da allora sono trascorsi ben 27 anni! Un cenno di attenzione si era avuto nell’estate del 2017, quando la Giunta aveva infine avviato la procedura per affidare l’incarico di redazione del PRT, aggiudicato alla società TPS di Perugia, che nel 2019 aveva prodotto un primo elaborato.
Alla fine del 2020, Chiara Minelli, diventata Assessora ai Trasporti, ha recuperato il dossier, ne ha ottenuto un aggiornamento e, nei primi mesi del 2021, l’ha portato all’esame dell’esecutivo per avviare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), senza la quale il documento non poteva essere approvato dal Consiglio. La Giunta, però, anche per espressa volontà di esponenti della maggioranza, non ha voluto procedere e tutto si è di nuovo fermato per altri tre anni.
Lunedì scorso, il Governo ha infine approvato la bozza di Piano, che sarà sottoposta a VAS, ma vi sono profondi e preoccupanti cambiamenti rispetto al testo precedente.
Da un primo sommario esame del documento emergono in particolare:
- Il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, impostazione che fa a pugni con l’esigenza di ridurre il transito di Tir attraverso la Valle d’Aosta (fonte di traffico, pericolo e inquinamento) e che non tiene conto della ferma opposizione dei Comuni della Valle di Chamonix al raddoppio del TMB;
- Lo smantellamento della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, contrariamente al testo del 2021 e in spregio alla legge regionale n. 22/2016, scaturita dall’iniziativa popolare;
- Una nuova galleria autostradale a due canne tra Hône e Donnas;
- La realizzazione del collegamento funiviario fra la Valle d’Ayas e il Breuil attraversando il vallone di Cime Bianche, senza tener conto del divieto di realizzare impianti a fune nelle aree protette Natura 2000;
- La costruzione di un collegamento viario fra Brusson e Gressoney St. Jean attraverso il colle della Ranzola.
Tutti i progetti più discutibili e negativi dal punto di vista ambientale hanno trovato spazio nella versione 2024 di un PRT che insegue le esigenze corporative e campanilistiche e che non manifesta la reale volontà di ricercare un sistema di mobilità più sostenibile e più attento alle esigenze di tutela ambientale.
Rete Civica esprime un giudizio negativo sulla bozza varata dalla Giunta e invita cittadini e associazioni a presentare osservazioni nel corso della procedura di VAS.
Rete Civica Valle d’Aosta