Umberto Bossi, figura storica e fondatore della Lega, si è distanziato dall'attuale orientamento politico del partito, ora guidato da Matteo Salvini, manifestando un profondo disagio riguardo alla sua trasformazione in un partito di estrema destra.
Durante un incontro con vecchi alleati e rappresentanti locali, Bossi ha espresso la sua visione, descrivendo la Lega sotto la guida di Salvini come una versione meno autentica di Fratelli d'Italia, partito attualmente al governo con Giorgia Meloni. La sua critica si concentra sulla decisione di abbandonare lo spazio politico moderato, un tempo occupato da Forza Italia, per abbracciare posizioni più radicali.
L'interrotta comunicazione tra Bossi e Salvini evidenzia ulteriormente la distanza tra l'ex leader e l'attuale direzione del partito. Nonostante i tentativi di mediazione tramite figure come Giancarlo Giorgetti e il governatore Attilio Fontana, sembra che il dialogo tra Bossi e Salvini sia ormai un ricordo del passato.
Bossi, nonostante le sfide fisiche, continua a esprimere la sua critica nei confronti delle scelte strategiche di Salvini. Con il suo linguaggio diretto e senza filtri, sottolinea come la trasformazione della Lega in un partito di estrema destra possa alienare l'elettorato tradizionale, entrando in diretta competizione con Fratelli d'Italia, l'originale rappresentante di questo spazio politico.
L'ex leader guarda con preoccupazione alla direzione intrapresa dal partito, temendo che l'allontanamento dalle sue radici originali possa comprometterne l'identità e il legame con gli elettori. La sua analisi lucida e critica invita a una riflessione sulle scelte future e sulla necessità di mantenere un dialogo aperto all'interno del partito, al fine di evitare fratture e scissioni.