«L’approvazione in via definitiva del disegno di legge sulla montagna in Consiglio dei Ministri costituisce un passo importante, oserei dire fondamentale, per la crescita, lo sviluppo e la valorizzazione di tutti i territori del nostro Paese”. Emily Rini, Coordinatrice di Forza Italia VdA, commenta così l’approvazione da parte del CDM della nuova legge sulle aree montane attesa da oltre trent’anni”.
Il fatto che la legge abbia visto finalmente la luce con il Governo di centrodestra non è assolutamente casuale, anzi dimostra una volta di più la sua propensione all’attenzione e alla sensibilità verso i territori”, precisa Rini che precisa: “Da un punto di vista personale, non posso che ringraziare il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per avermi dato la possibilità di collaborare allo studio e alla stesura degli emendamenti di Forza Italia che sono poi stati inseriti nel testo approvato, all’interno del quale siamo andati a prestare attenzione alle professioni della montagna e alla condizione del tutto particolare dei lavoratori frontalieri, senza dimenticare gli interventi da mettere in campo per prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici».Il via libera al Disegno di Legge montagna rappresenta un passo significativo nella politica istituzionale volta al riconoscimento e alla promozione delle zone montane”.
Il Consiglio dei Ministri tenutosi oieri a Palazzo Chigi ha definitivamente approvato il testo composto da 23 articoli, sottolineando un cambio di paradigma nell'attenzione verso la montagna e le sue comunità.
Tra le disposizioni normative approvate, spicca l'accoglimento definitivo di tre emendamenti presentati dal vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, evidenziando l'importanza strategica della valorizzazione del sistema montagna per la crescita del Paese.
Un articolo fondamentale introdotto riguarda la formazione superiore nelle zone montane, con focus sulla prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici, incluso il monitoraggio e lo studio dei ghiacciai, attività che potranno essere avviate dalle Regioni tramite il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane.
Particolare attenzione è stata dedicata alla valorizzazione delle professioni montane, con benefici diretti sulla sicurezza dei frequentatori di tali zone. La legge si estende anche alla condizione fiscale dei lavoratori frontalieri, considerando le peculiarità delle professioni montane.
Le Regioni potranno usufruire del Fondo per implementare diverse azioni, tra cui la costruzione di infrastrutture idriche e la realizzazione di attività di monitoraggio dei ghiacciai e dell'evoluzione morfologica nel tempo. Sul fronte fiscale, l'articolo 15 prevede risposte specifiche per i lavoratori frontalieri e le professioni montane nelle zone di confine.
Infine, l'articolo 16 riconosce e valorizza le professioni montane come elementi cruciali per la conservazione e la promozione del patrimonio delle zone montane, includendo guide alpine, accompagnatori di montagna, maestri di sci e gestori di rifugi.