Nella settimana compresa tra il 4 e il 10 gennaio, la Valle d'Aosta ha registrato un lieve calo dei contagi da Covid-19. Durante questo periodo, sono stati segnalati 32 nuovi casi, in confronto ai 39 della settimana precedente. Fortunatamente, non si sono verificati decessi. Gli esami diagnostici effettuati sono stati 330, mentre nella settimana precedente erano stati 354, rappresentando un tasso di positività del 9,7%, in calo rispetto all'11% registrato in precedenza.
Il quadro epidemiologico italiano è stato analizzato da Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario del Galeazzi di Milano, in merito alla diffusione della variante Eris del Covid-19. Pregliasco sottolinea che queste varianti, derivate dall'originaria Omicron, conservano una maggiore capacità diffusiva, sebbene siano meno gravi. Il virologo utilizza l'espressione "più rabbonite" per descriverle.
Pregliasco afferma che la popolazione ha sviluppato un'immunità ibrida attraverso l'infezione, reinfezione e vaccinazione. Nonostante la situazione non sia particolarmente grave in generale, il virologo sottolinea che in alcune circostanze si manifestano sintomi più intensi. La curva epidemiologica sembra aver raggiunto un plateau, ma Pregliasco mette in guardia dalla dimenticanza dei dati drammatici, con circa 150 decessi settimanali in Italia tra gli anziani con patologie, talvolta non vaccinati o con richiami non adeguati alla variante Omicron XBB.
L'appello di Pregliasco al ministro della Salute Schillaci è chiaro: rilanciare con forza l'importanza della vaccinazione, enfatizzando la sua necessità nei soggetti fragili e soprattutto negli anziani. Riguardo al futuro, Pregliasco prevede che il Covid-19 e le sue varianti continueranno a influenzare la vita quotidiana per almeno altri tre o quattro anni, con andamenti simili a onde concentriche che richiederanno costante attenzione e adattamento alle sfide emergenti.