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Chez Nous | 09 settembre 2023, 10:00

Investire in educazione civica globale e in prevenzione

L'8 settembre Il 8 settembre 2023, è stato approvato il decreto legge "Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile" dal Consiglio dei ministri

Investire in educazione civica globale e in prevenzione

Il decreto si concentra sulla risposta a fenomeni come il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile, con particolare riferimento alla situazione a Caivano, ma affronta fenomeni chi si verificano, ancorché in tono minore, in tutto il paese.

Tuttavia, oltre a discutere le misure legislative proposte, è importante affrontare la questione più ampia dell'educazione e della cultura che influenzano il contesto in cui si verificano questi problemi.

Il decreto prevede una serie di inasprimenti di pena, nuove sanzioni e interventi come la nomina di un commissario straordinario, la costruzione di luoghi di aggregazione, una maggiore presenza di forze dell'ordine e l'assunzione di più docenti nelle scuole di frontiera. Inoltre, viene affrontata la questione della regolamentazione dell'uso dei dispositivi tecnologici, con il sequestro del telefono cellulare e l'ampliamento del parental control per evitare che i bambini e gli adolescenti possano accedere a contenuti violenti e pornografici.

E' importante notare che queste misure sembrano essere principalmente "urgenti", adottate in risposta a specifici crimini o eventi drammatici come il duplice stupro di Caivano.

Ciò, infatti, solleva interrogativi sul fatto che tali misure possano avere solo effetti temporanei e potenzialmente controproducenti a lungo termine.

In particolare, una critica importante è rivolta al modo in cui il decreto affronta la genitorialità.Il decreto sembra attribuire ai genitori la responsabilità di assicurarsi che i propri figli vadano a scuola, evitino la delinquenza e rispettino i limiti tecnici imposti nei dispositivi dei loro figli, con sanzioni pecuniarie o persino il carcere in caso di mancato rispetto.

Tuttavia, sorge la domanda se norme coercitive siano davvero efficaci nell'assunzione di responsabilità genitoriale, specialmente in territori già afflitti da problemi sociali e culturali profondi.

Potrebbe esserci il rischio che una legge di questo tipo si trasformi in un ciclo senza fine di prescrizioni giuridiche infrante, reati, indignazione pubblica, interesse mediatico e intervento istituzionale attraverso la giurisprudenza.

Per comprendere appieno questa situazione, dobbiamo considerare la dimensione culturale che la circonda. Come il Papa Francesco ha sottolineato nel suo videomessaggio ai partecipanti al Global Compact on Education, l'educazione è fondamentale per trasformare il mondo e la storia.

La vera emergenza non riguarda solo i giovani coinvolti in atti illegali, ma anche la cultura tossica in cui crescono. È necessario adottare un nuovo modello culturale che metta l'educazione al centro, riconoscendo che essa è uno dei principali strumenti per umanizzare la società.

In quest'ottica, dovremmo concentrarci su un'azione preventiva ed educativa globale che coinvolga tutti gli agenti coinvolti nell'educazione dei giovani, compresi genitori, scuole, chiese, politica, sport e media. La cultura è il risultato di modelli di comportamento e di pensiero interiorizzati attraverso l'educazione, e quindi è su questi agenti educativi che dobbiamo concentrare i nostri sforzi per creare un ambiente più sano per i giovani.

Il Decreto Caivano è un passo importante nel tentativo di affrontare i problemi legati al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Tuttavia, per ottenere risultati duraturi, è fondamentale affrontare anche la cultura che permea questi contesti e investire in un'azione preventiva ed educativa globale che miri a trasformare la società attraverso l'educazione. Solo allora potremo sperare di costruire un futuro migliore per le giovani generazioni.

pi.mi.

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