Il Sistema Turistico Italiano sembra reggere abbastanza bene la concorrenza. Resta da vedere se siamo stati in grado di proteggere e di valorizzare al meglio il grande potenziale culturale che pervade tutta la Penisola.
Spesso gli italiani mostrano di non conoscere appieno le bellezze del nostro Paese e vivono come in un incubo culturale dove la massima espressione critica è fatta di silenzi significativi. Non è questo il ruolo della scuola che dovrebbe essere la prima palestra dimostrativa della ricchezza artistica italiana.
Il turismo dunque come ricchezza disponibile, ma anche come occasione per riflettere sui doveri che incombono sulla nostra classe politica spesso distratta da altri obiettivi politici e sociali.
Naturalmente, non basta essere orgogliosi dei beni culturali disponibili presenti in tutto il territorio nazionale: occorre mettere in campo procedure per migliorare l’accoglienza partendo dalle infrastrutture dell’ospitalità alberghiera e dai servizi offerti a chi sceglie l’Italia come méta per un viaggio o per le vacanze. Bisogna cioè accompagnare il nostro patrimonio culturale con una accoglienza degna di competere con le altre offerte del mercato. Così facendo, vinceremo la sfida che ci offre il futuro.