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Salute in Valle d'Aosta | 04 marzo 2023, 21:16

PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE , IL 9 MARZO, UN MEDICO SPECIALISTA DELLA SC DI NEFROLOGIA SARA’ A DISPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE PER RISPONDERE A QUESITI E DUBBI

I cittadini interessati potranno recarsi, senza prenotazione, presso l’ambulatorio n. 1 in Via G. Rey 3, ad Aosta, dalle ore 9:00 alle ore 12

PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE , IL 9 MARZO,  UN MEDICO SPECIALISTA DELLA SC DI NEFROLOGIA  SARA’ A DISPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE  PER RISPONDERE A QUESITI E DUBBI

“Salute dei reni per tutti” è lo slogan dell’edizione 2023 della Giornata Mondiale del Rene, che ricorre il 9 marzo. In questa data la Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi apre l’ambulatorio n. 1 in Via G. Rey 3 dove un nefrologo, dalle ore 9:00 alle 12:00, accoglierà gli utenti rispondendo a dubbi e domande su prevenzione, diagnosi e cura.

In Valle d’Aosta la SC di Nefrologia ha in carico 163 pazienti, 84 in trattamento dialitico ospedaliero o domiciliare e 79 trapiantati di rene. I pazienti seguiti nell’ambulatorio della malattia renale avanzata sono 70.

“Le malattie renali sono subdole perché restano spesso invisibili fino a che la situazione non diventa grave, generando un forte impatto sulla vita dei pazienti e dei loro famigliari, nonché sul Sistema sanitario. In generale sono aumentati i fattori di rischio di malattia renale e sicuramente le diagnosi, mentre malattie specifiche dei reni, come le glomerulonefriti, sono in realtà stabili.” dice il dottor Massimo Manes, direttore della SC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale “Parini” di Aosta.

“Prevenzione e diagnosi precoce sono l’arma vincente – spiega -. Bisogna adottare stili di vita salutari, mantenere un’attività fisica regolare, evitare il fumo e avere una dieta bilanciata che preveda una riduzione del sale, delle proteine animali e degli zuccheri raffinati. L’esecuzione di semplici esami ematochimici può svelare, poi, la presenza di una malattia renale allo stadio iniziale, soprattutto nelle categorie a rischio come i pazienti diabetici, i cardiopatici e gli obesi. La precocità della diagnosi è fondamentale perché permette di porre in atto tutte le misure terapeutiche, non solo farmacologiche, in grado di rallentare la progressione del danno renale”.

“Le politiche sanitarie – continua il dottor Manes - devono dunque riservare giusta importanza alla prevenzione e alla diagnosi precoce della malattia renale: si stima che il 55% del carico globale delle patologie croniche sia attribuito alla malattia renale”.

Anche i numeri mondiali confermano il fenomeno: si calcola che circa il 10% della popolazione del pianeta sia affetto da malattia renale cronica e oltre 2 milioni di persone nel mondo sono sottoposte a dialisi o ricevono un trapianto di rene. In Italia la malattia renale cronica (MRC) interessa circa il 7% della popolazione mentre sono circa 50.000 i pazienti in dialisi e altrettanti quelli che hanno ricevuto un trapianto di rene e sono in follow-up clinico nefrologico stretto.

redac

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