Il Consigliere dell'Union Valdôtaine Renzo Testolin è il nuovo Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta. Lo ha eletto oggi, giovedì 2 marzo 2023, il Consiglio riunito in sessione straordinaria con 19 schede a favore. I gruppi di opposizione (Lega VdA, FI, PCP, GM) non hanno partecipato al voto.
Infatti, dopo che la settimana scorsa Renzo Testolin è stato impallinato da due franchi tiratori, ieri si è presentato con coerenza, determinazione e lungimiranza all’esame del Consiglio con un unico obiettivo di costruire una casa comune come sostenuto con forza in tutta questa crisi da Cristina Machet, presidente dell’Uv; Albert Chatrian, Coordinatore Av-VdAU, e Luigi Bertschy, Assessore Av-VdAU; Carlo Marzo, Stella Alpina.
La sua elezione era scontata soprattutto dopo che il capogruppo dell’Uv, Aurelio Marguerettaz, ha ammesso in aula che la maggioranza ha fatto degli errori. Un’autocritica quella di Marguerettaz che ha messo un punto fermo sulla figuraccia della settimana scorsa soprattutto quando ha detto: “Il Consiglio è uscito malconcio e la brutta figura deve essere caricata sui 19 Consiglieri della maggioranza. Su questo non ci sono dubbi - ha dichiarato il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz -. In questa settimana c'è stato un grande esercizio da parte di tutti per l'individuazione dei franchi tiratori: io oggi voglio ricordare che in tutte le elezioni, sia del Presidente della Regione sia degli Assessori, qualche voto è sempre mancato. Si invoca serietà e coerenza, ma il collega Restano, che siede da dieci anni in Consiglio, ha cambiato 10 volte casacca. E il collega Marquis, che è stato eletto in Stella Alpina e poi ha costituito Forza Italia? Marquis doveva dimettersi: oggi non può salire in cattedra e darci dei cialtroni, perché non credo che abbia la coscienza a posto per dare lezioni a nessuno. Qual è il progetto della Minelli? Era stata incaricata di fare l'Assessore, poi è fuggita dalle sue responsabilità. In politica le difficoltà ci sono ogni giorno, ma il compito della politica è di trovare una soluzione, non dimettersi. Certo è più facile abbandonare il campo”.
Era quindi chiaro che Testolin aveva i numeri per essere eletto.
La questione era sapere con quanti voti sarebbe stato eletto; poteva prendere più voti di quelli che gli erano mancati alla prima votazione.
Infatti dalla minoranza c’era chi avrebbe sostenuto l’elezione del nuovo presidente. Ma per evitare che dall’opposizione giungessero voti al vincitori i capi di Lega VdA, FI, PCP e Claudio Restano hanno deciso di non partecipare al voto.
Una scelta che nei fatti ha umiliato gli elettori e i valdostani tutti che stipendiano consiglieri regionali che per paura non votano. Stupefacente è la decisione del Pcp che si è mescolato con la destra contro una maggioranza autonomista progressista.
Poteva benissimo votare contro così come tutti i consiglieri della minoranza. Ma si sa che la paura fa paura e in Valle d’Aosta la paura fa 16 che la smorfia napoletana associa all’immagine del fondoschiena; la figura del culo sta ad indicare la fortuna, ovvero percepire la ricca indennità di consigliere regionale anche se non partecipi alle votazioni.
Una scelta della non partecipazione al voto che dimostra l’inconsistenza di chi millantava un’alternativa alla Giunta autonomista. La Lega, infatti, dopo il voto della settimana scorsa aveva annunciato l’avvio di una consultazione con le forze politiche disponibili ad dare una diversa maggioranza alla Valle.
Di quella ipotetica consultazione non se ne è saputo nulla. Ma è invece alla luce del sole la fuga dal voto perche la paura fa 16, tre in meno per essere maggioranza; ma sarebbero stati anche meno dei 16 vista la possibile presenza di tre franchi tiratori della minoranza.
Ora ciò che è stato è stato ora si guardi avanti e alla Valle d’Aosta come ha detto Albert Chatrian “Noi siamo convinti della scelta di campo autonomista e progressista sostenuta dai movimenti anche se in tutte le altre Regioni dell'Arco alpino e del Nord governa la destra”.