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CULTURA | 02 febbraio 2023, 06:00

Le opere della Foire de Saint Ours 2023 che più rappresentano le peculiarità del Popolo Valdostano

Nei prossimi mesi tutte le opere scelte verranno esposte al MAV per una mostra temporanea a loro dedicata.

L'0pera di eccellenza di Giangiuseppe Barmasse scelta da Alberto Cavalli

L'0pera di eccellenza di Giangiuseppe Barmasse scelta da Alberto Cavalli

La XIII° edizione L’Artisanà,  attesa dal pubblico e dagli artigiani che partecipano alla Foire de Saint Ours, ha visto spiccare le opere di Elvira Barmette, Giuseppe Bethaz, Ubaldo Cerise, Ezio Dejanaz, Osvaldo Empereur, Silvano Ferretti, Carlo Fosson, Michele Jaccod, Angelo Joly, Domenico Minniti, Angelo Nicco, Sergio Olmi, Augusto Saltarelli, Silvano Salto, Donato Savin, Liliano Savoye e Alessandra Zucco.

Sono 18 le Oeuvre Choisie 2023, opere selezionate tra gli oltre mille banchi della 1023° Foire de Saint-Ours.

A partire dalle prime luci di lunedì 30 gennaio la responsabile della tutela dei patrimoni Barbara Bernardi-Gra-Tonetti, e la direttrice artistica del MAV Nurye Donatoni, individuano tra i banchi della fiera le opere che, per le loro caratteristiche, rappresentano il fil-rouge ideale tra passato e presente dell’artigianato valdostano di tradizione.

Augusto Saltarelli e la maschera scelta

I materiali utilizzati, le tecniche di lavorazione, la gradevolezza estetica, il rispetto delle proporzioni e la semplicità del prodotto, questi sono gli elementi su cui si basa la valutazione. Le opere selezionate sono state rese visibili dall’ormai riconoscibile logo che segnala ai visitatori i manufatti che più rispecchiano la cultura artigianale locale.

Oltre ai già citati artisti, vi è inoltre un’opera di artigianato di eccellenza selezionata da Alberto Cavalli, direttore della Fondazione Cologni di Milano e della Michelangelo Foundation for Creativity & Craftsmanship di Ginevra.

Cavalli, esperto di artigianato di eccellenza di fama internazionale, è stato ospite dell’Assessorato allo sviluppo economico, formazione e lavoro in occasione della Fiera e, in virtù del rapporto di collaborazione instauratosi con IVAT, ha partecipato a Oeuvre Choisie.

Tra le tante opere che ha potuto apprezzare alla millenaria egli ha scelto un’opera di Giangiuseppe Barmasse: una scultura astratta capace di coniugare tradizione del gesto e modernità del messaggio.

Il motivo della scelta dell’opera quale rappresentazione di artigianato di eccellenza risiede proprio nella capacità di un maestro della scultura figurativa di andare verso l’astrattismo grazie alla sua capacità di interpretare e assecondare le vene della materia che plasma.

La capacità di trattare la materia in modo innovativo è segno di grande maestranza artigiana e lo è ancora di più per una figura profondamente radicata nell’artigianato di tradizione quale è Barmasse.

Sergio Olmi ed il mortaio scelto

 

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