Governo Valdostano - 13 dicembre 2022, 08:00

Il Bilancio regionale spiegato dall'assessore Carlo Marzi

Nella seduta pomeridiana del 12 dicembre 2022, è proseguita l'illustrazione delle leggi di bilancio 2023-2025 con la relazione dell'Assessore alle finanze, Carlo Marzi.

Carlo Marzi

Carlo Marzi

«Il bilancio nasce da una scelta politica di umiltà e responsabilità che si colloca nel solco della continuità amministrativa data da 25 mesi di governo consecutivi - ha osservato l'Assessore - ed è frutto di un lavoro che, anche attraverso l’approvazione da parte di quest’Aula del DEFR 2023-2025, ha permesso di programmare in modo più concreto ed efficace l’azione amministrativa attraverso il finanziamento di importanti investimenti, mantenendo la centralità sulla persona e l’attenzione al territorio in tutte le sue espressioni.»

«È evidente che si colloca in un delicato contesto a livello nazionale ed internazionale in termini di impatto sulle famiglie, sul tessuto imprenditoriale e professionale, sulla tenuta di equilibri sociali già precari e a rischio di ulteriori stati di esclusione e povertà. Si è reso quindi necessario destinare ulteriori risorse sia in ambito sanitario e sociale per il contrasto all’emergenza sanitaria, sia in ambito di sviluppo economico, turistico e territoriale per il superamento delle conseguenze della pandemia.»

In merito alle entrate, l'Assessore ha specificato che «vi è un incremento di 135 milioni di euro (+9,7%) rispetto al 2022 per un totale, al netto delle partite di giro, di 1.522 milioni di euro. Le previsioni per i tributi propri tengono conto della reiterazione, per l'intero triennio, della misura di esenzione dall’addizionale regionale all’Irpef per la fascia più debole della popolazione (reddito annuo inferiore a 15mila euro), con un costo per il bilancio regionale di 2,3 milioni di euro annui. La previsione più alta della compartecipazione ai tributi erariali è spiegata principalmente dall’aumento del gettito dell’IVA, con una previsione di 380 milioni.»

«Tra le risorse disponibili - ha aggiunto l'Assessore - la spesa corrente per il 2023, al netto del contributo allo Stato (82 milioni per ciascun anno), risulta pari a poco meno di 1.200 milioni di euro (contro i 1.100 nel 2022), mentre gli investimenti previsti ammontano a 327 milioni di euro (erano 247 nel 2022). Destinare 80 milioni di euro in più per gli investimenti connota in maniera positiva l’utilizzo delle maggiori entrate, dandogli una destinazione volta a creare sviluppo economico.»

Nel dettaglio, le spese per il 2023 riguardano: tutela della salute, pari al 23,61% del bilancio, per un importo di 406 milioni 771 mila euro, con un incremento di 44,5 milioni rispetto al 2022; istruzione e diritto allo studio (12,4%) con 213 milioni 970mila euro e un aumento di 7,5 milioni; trasporti e diritto alla mobilità (7,28%) con 125 milioni 409mila euro (+ 25,5 milioni); relazioni con le altre autonomie locali (7,13%) con 122 milioni 935mila euro (+10 milioni); diritti sociali, politiche sociali e famiglia (6,68%) con 115 milioni 125mila euro (+15 milioni); agricoltura, politiche agroalimentari e pesca con 26 milioni 783mila euro; sviluppo sostenibile e tutela del territorio e ambiente (5,22%) con 89 milioni 967mila euro (+7 milioni); tutela e valorizzazione di beni e attività culturali con 44milioni 800mila euro (+1,5 milioni); sviluppo economico e competitività è di 40 milioni 385mila euro (+3 milioni); politiche per il lavoro e formazione professionale con 35 milioni 657mila euro (+11 milioni); turismo con 25 milioni 540mila euro (+ 4,5 milioni); politiche giovanili, sport e tempo libero con 20 milioni 148mila euro (+ 6,5 milioni); assetto del territorio ed edilizia abitativa con 8 milioni di euro (+ 4 milioni).

«I nostri Comuni, la montagna in generale, hanno vissuto un momento di forte difficoltà, di solitudine e di incomprensione generalizzata - ha concluso l'Assessore -. L’interpretazione politica che si può dare delle spese rendono evidente una tensione ad un ritorno diretto ai servizi fondanti il concetto di comunità: la salute, l’istruzione, il sostegno alle famiglie e alle persone in difficoltà. Al contempo è forte l’immagine di un orientamento per tracciare una visione di sviluppo del futuro negli ambiti del turismo e degli impianti a fune, delle attività produttive, dell’ambiente e della tutela del territorio. Tutto ciò, però, interpretato in un rapporto prioritario e di confronto con i comuni e con le comunità locali, in una logica di sussidiarietà e compartecipazione. Insomma, questo bilancio, tra mille peripezie, interne ed esterne, traccia nel migliore dei modi possibili, la via per il prossimo triennio, assegnando il compito a tutti i soggetti decisori, a qualsiasi livello, di ascoltare le necessità collettive, sapendo mediare tra gli interessi di tutte e di tutti. Perché una visione politica, che vede nelle capacità relazionali dei singoli cittadini la base fondante del concetto di Comunità, sa che dalle difficoltà si deve uscire tutti assieme.»

 

veyl

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