volume tratta di uno degli aspetti forse ancora meno noti della biografia di Giorgio La Pira, statista cattolico, padre costituente e sindaco di Firenze: la sua attività di presidente della Federazione mondiale delle Città gemellate, con sede a Parigi, a partire dall’autunno del 1967 e fino al 1974. In quel periodo, La Pira immaginò una sorta di “geografia ideale” distesa lungo gli assi globali est-ovest e nord-sud, coerentemente con il principio di “unire le città per unire le nazioni”.
Lo sguardo mondiale di La Pira trovaconferma nel suo rapporto personale con Léopold Sedar Senghor, sin dai primi contatti stabiliti nel 1964,al quale si deve – come scrive Massimo De Giuseppe nel suo volume –, una “intermediazione, discretama decisiva” nella prima conoscenza dello statista fiorentino con la Fédération Mondiale des Villes Jumelées che sarebbe poi appunto divenuta, sotto la sua presidenza, la Federazione mondiale delle cittàunite.
Intervengono Marco Alderighi, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e politichedell’Università della Valle d’Aosta, Teresa Grange, titolare della Chaire Senghor de la Francophoniedell’Università della Valle d’Aosta, Paolo Gheda, professore associato di Storia Contemporanea,Università della Valle d’Aosta, Patrizia Giunti, docente dell’Università di Firenze e presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Massimo De Giuseppe, professore ordinario di Storia Contemporanea, IULM Milano. Modera Alessandra Ferraro, caporedattrice Tgr Rai della Valle d’Aosta.