AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Sabato 26 novembre
Chiesa parrocchiale di Saint Martin - ore 21.00
Partecipazione al concerto di Santa Cecilia della Banda municipale di Aosta
Domenica 27 novembre
Cattedrale - ore 10.30
S. Cresime degli adulti
Lunedì 28 novembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
Ritiro del clero
Biblioteca diocesana - ore 15.00
Riunione del gruppo di lavoro "San Bernardo 2023"
Martedì 29 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Asilo Mgr Jourdain - ire 18.30
Consiglio di Amministrazione
Mercoledì 30 novembre
Casa di Riposo J.B. Festaz - mattino
S. Messa e visita agli ospiti
Vescovado - pomeriggio
Udienze
LE MESSAGER RICORDA saint Conrad
La Chiesa celebra San Corrado di Costanza Vescovo
Nato verso il 900 dal guelfo conte Enrico di Altdorf ed entrato come «frater adscriptus» nel monastero di San Gallo, fu affidato alla scuola della cattedrale di Costanza per esservi educato allo stato clericale. Nel 934, in presenza di sant'Ulrico, vescovo di Augusta, venne eletto vescovo di Costanza. Benché non abbia svolto un'attività politica, sembra fosse molto apprezzato da Ottone I al cui seguito probabilmente si trovò durante il viaggio a Roma per l'incoronazione imperiale (964). Secondo una notizia leggendaria sarebbe stato tre volte a Gerusalemme. Morì il 26 novembre 975 e fu sepolto nella basilica di San Maurizio, da lui costruita. Callisto II, in una lettera del 28 marzo 1123, indirizzata al vescovo, clero e popolo di Costanza, dichiarò Corrado santo.
Il sole sorge alle ore 7,34 e tramonta alle ore 16,44.
“La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. (Papa Francesco)