AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Lunedì 21 - venerdì 22 novembre
Spotorno
Esercizi spirituali della Conferenza episcopale piemontese
Sabato 26 novembre
Chiesa parrocchiale di Saint Martin - ore 21.00
Partecipazione al concerto di Santa Cecilia della Banda municipale di Aosta
Domenica 27 novembre
Cattedrale - ore 10.30
S. Cresime degli adulti
Lunedì 28 novembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
Ritiro del clero
Biblioteca diocesana - ore 15.00
Riunione del gruppo di lavoro "San Bernardo 2023"
Martedì 29 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Asilo Mgr Jourdain - ire 18.30
Consiglio di Amministrazione
Mercoledì 30 novembre
Casa di Riposo J.B. Festaz - mattino
S. Messa e visita agli ospiti
Vescovado - pomeriggio
Udienze
LE MESSAGER RICORDA Présentation de la Vierge Marie
La Chiesa celebra Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo
Al termine dell’Anno liturgico si celebra la 34a domenica del cosiddetto «Tempo ordinario». La solennità, che cade di norma negli ultimi dieci giorni di novembre, è dedicata a Gesù Cristo Re dell’universo. In tal modo si vuole sottolineare che Cristo redentore è il Signore della storia, l’inizio e la fine del tempo.
L’istituzione della festa fu decisa da papa Pio XI, l’11 dicembre 1925, a conclusione del Giubileo che si celebrava in quell’anno. Come ha scritto lo studioso padre Francesco Maria Avidano, la relativa devozione si pone in riparazione del grido blasfemo contro Gesù, riportato dai Vangeli: «Non abbiamo altro re che Cesare».
Nei tre giorni precedenti la solennità di Cristo Re i devoti recitano uno specifico Triduo. Le invocazioni domandano in particolare che il Cuore di Gesù trionfi su tutti gli ostacoli al regno del suo amore. Mediante l’intervento della Madonna, poi, si auspica che tutti i popoli – disuniti dalla ferita del peccato – si sottomettano all’amore di Cristo.
Papa Leone XIII, l’11 giugno 1899, consacrò la Chiesa, il mondo e tutto il genere umano a Cristo. La formula dell’orazione, se viene recitata pubblicamente nella solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, fa acquisire l’indulgenza plenaria.
L’atto di consacrazione è ricco di richiami all’amore di Cristo per l’intera umanità. Un amore che si è reso visibile proprio nella totale donazione di se stesso sulla croce. La preghiera è anche una richiesta di perdono collettivo e recita fra l’altro: «Molti, purtroppo, non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo sacratissimo Cuore. O Signore, sii il re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodighi che ti abbandonarono».
Il sole sorge alle ore 7,34 e tramonta alle ore 16,44.
“La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. (Papa Francesco)