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ATTUALITÀ POLITICA | 27 settembre 2022, 10:30

Elezioni, Rete Civica: "Nessun progressista valdostano nel nuovo Parlamento Italiano"

Il commento del coordinamento dopo il voto del 25 settembre

Elezioni, Rete Civica: "Nessun progressista valdostano nel nuovo Parlamento Italiano"

I risultati delle elezioni del 25 settembre evidenziano un quadro complessivamente negativo per chi opera per una società più attenta al mondo del lavoro, alle fasce deboli, ad una economia verde, ad una politica in grado di affrontare e risolvere i problemi della comunità.

Innanzitutto è grave l'ulteriore riduzione di coloro che si esprimono attraverso il voto. Nel Paese l'astensione è cresciuta e in Valle d'Aosta, sommando astensioni, schede bianche e nulle, si arriva addirittura al dimezzamento circa degli elettori. Dato che indica una crescente distanza dalla politica, dai suoi metodi e dalle sue regole, che sono da riformare radicalmente e, del resto, le proposte non mancano.

A livello nazionale ha prevalso la destra portatrice di una idea di società e di economia ben lontana da quella dei progressisti. Sono notevoli le preoccupazioni rispetto alle politiche sociali e ambientali e alla salvaguardia dei diritti civili. Inoltre è tutta da verificare la volontà di collaborazione e rafforzamento delle istituzioni europee e la collocazione rispetto allo scontro in atto fra democrazie e regimi autoritari.

A livello regionale nessun candidato progressista è stato eletto a far parte del Parlamento. Nel 2018 la divisione degli autonomisti, la debolezza della destra e la forte spinta del M5S avevano consentito l'elezione di Elisa Tripodi che è stata un punto di riferimento su alcuni temi rilevanti riguardanti la Valle d'Aosta. Dal settembre 2022 il mondo progressista valdostano non avrà più una persona di riferimento eletta nel nostro territorio. Certamente ci potranno essere interlocuzioni con parlamentari progressisti, ambientalisti e di sinistra eletti a livello nazionale, ma la mancanza di una persona del nostro territorio si farà sentire.

Nella vicenda elettorale nazionale e regionale ha pesato negativamente la cronica divisione fra i progressisti e più in generale in tutta la sinistra.

Nel collegio uninominale della Valle d'Aosta ancora una volta non è stato possibile, come Rete Civica aveva auspicato, presentare agli elettori uno schieramento progressista unitario e credibile. Una unità che pure rimane essenziale se si vuole fare una politica incisiva che sappia dare risposte valide e lungimiranti alla comunità valdostana.

C'è più che mai bisogno di un fronte progressista unito per accrescere le opportunità di lavoro, per puntare con maggiore decisione su una economia green, per un servizio sanitario più efficiente, per costruire una Valle d'Aosta del futuro in cui il turismo dovrà puntare di più sulla qualità ambientale e sui beni culturali, per contrastare il caro energia su cui la Regione non sta facendo quanto è necessario.

Ora si apre una nuova fase politica, a livello nazionale e regionale, e una riflessione si impone fra le forze che si considerano progressiste o di sinistra; altrimenti, se permarranno steccati divisivi e debolezze programmatiche, si sarà destinati ad un ruolo marginale e poco utile per l'intera comunità. 

Comunicato Stampa

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