E’ da capire se si tratta di una minaccia o di un atout dato all’Uv per convincere gli unionisti ricalcitranti a dare vita all’intesa governativa con l’Uv.
E’ probabile che l’uscita di Leonardo La Torre, ex consigliere regionale protagonista di tante crisi di governo, che ha chiesto l'immediata soluzione della crisi diversamente Claudio Restano abbandona la maggioranza, sia la cartina di tornasole per consentire ai vertici dell’Uv di dire alla propria base che l’accordo con la Lega è una necessità perché non c’è altra via di uscita alla crisi.
Dopo mesi di crisi, avviata dalle dimissioni dell’assessora Chiara Minelli, stiamo assistendo alla crisi della crisi dalla quale nessuno pare in grado di dare un’indicazione chiara e limpida per dare alla Valle una maggioranza in grado di governare. Il silenzio del presidente della Giunta, Erik Lavevaz, è preoccupante quanto imbarazzante.
Altrettanto sgradevole e politicamente miope è il fatto che Pour l’Autonomie non sia stato invitato al tavolo delle trattative, forse per timore di qualcuno che la presenza di Augusto Rollandin lo metta all'angolo. Per questo è grande l’impressione che dopo le dimissioni di Chiara Minelli ci sia stato chi nell’Uv ha iniziato a lavorare per dare alla Valle d’Aosta un governo circorscritto alla Lega e a una parte degli autonomisti.
E tutto questo con buona pace del Pd il cui silenzio è incomprensibile nonostante si veda sfilare l’assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio per passarlo al Paolo Sammaritani. Fuori dai giochi anche Carlo Marzi al cui posto dovrebbe Stefano Aggravi già assessore alle finanze nella Giunta Spelgatti che a sua volta dovrebbe andare all’Ambiente con qualche altra delega. Mentre è aperto il cantiere per costruire un assessorato al welfare che sarà retto da Andrea Manfrin.
E così la giunta potrebbe essere completata con gli assessori autonomisti in carica: Lavevaz, presidente della Regione; Luigi Bertschy, Sviluppo economico, Formazione e Lavoro; Davide Sapinet, Agricoltura e Risorse naturali; Luciano Caveri, Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate; Roberto Barmasse, Sanità, Salute e Politiche sociali. Infine prende sempre più consistenza la candidatura di Aurelio Marguerettaz alla presidenza del Consiglio.