Il primo parere all’ordine del giorno ha riguardato il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025, presentato con l’intervento dell’Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali.
L’Assemblea ha espresso parere attraverso l’astensione, ritenendo che il piano, pur costituendo un documento di programmazione, non fornisca gli elementi utili ad un’analisi consapevole e approfondita circa i contenuti di maggior impatto per gli enti locali e rivendicando un maggiore grado di approfondimento e l’esigenza di un ulteriore confronto con gli enti locali, tenuto conto anche dell’impatto delle azioni previste dal Piano sull’attuale organizzazione dell’esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi comunali
In particolare, l’Assemblea del CPEL ha evidenziato la necessità di precisazioni in merito alle modalità con le quali verranno realizzate le azioni descritte all’interno del Piano, in particolare:
- revisione della governance delle strutture socio assistenziali, in particolare con riferimento alle Microcomunità (attualmente gestite dalle Unités des Communes);
- separazione della funzione di gestione dei servizi e degli interventi da quella di programmazione delle politiche sociali, concentrando l’attività degli enti locali nella programmazione, nel monitoraggio e nella valutazione delle politiche sociali e dei fondi ad essa collegati;
- implementazione dell’assistenza domiciliare verso un modello di cure domiciliari integrate;
- transizione dei nidi e dei servizi integrativi per la prima infanzia dal comparto assistenziale alla sfera educativa;
- creazione di un Ente strumentale finalizzato ad assolvere la funzione di gestione dei servizi e degli interventi socioassistenziali e socio-educativi.
L’assemblea ha poi espresso, all’unanimità, parere negativo sul disegno di legge regionale n. 59 “Nuova disciplina dell’organizzazione del servizio idrico integrato”.
L’Assemblea del CPEL ritiene infatti il disegno di legge rispondente alla volontà politica di avviare un processo di riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato e ne condivide gli obiettivi e la sua articolazione, tuttavia, gli enti locali, anche in considerazione difficile momento storico, ritengono che la volontà comune di addivenire alla realizzazione del nuovo sistema gestionale per il Servizio Idrico Integrato debba mirare a garantire ai cittadini l’erogazione di un servizio di qualità, senza che gli stessi debbano farsi carico di ulteriori aumenti delle tariffe e soprattutto senza aver messo in campo tutte le risorse disponibili. Al proposito, è stato rilevato che all’interno del disegno di legge non si trova risposta al finanziamento al Consorzio BIM, individuato dal disegno di legge quale Ente di Governo d’Ambito (EGA), mediante la destinazione integrale del fondo derivante dai sovracanoni riscossi dal Consorzio stesso, e che allo stato attuale viene decurtato di 4 milioni di euro di trasferimento a favore della Regione, somma che si ritiene importante poter destinare al finanziamento del settore.
L’Assemblea ha condiviso di ritenere imprescindibile l’abrogazione dell’articolo 14 (disposizioni in materia di risorse derivanti da sovracanoni elettrici) della l.r 35/2021, che prevede il trasferimento alla Regione, da parte del Consorzio BIM, di parte dei sovracanoni elettrici, per un importo pari a 4 milioni di euro; tale trasferimento priva infatti il Consorzio di risorse da destinare alla realizzazione di importanti interventi manutentivi segnalati dai Comuni valdostani e inseriti nel Piano d’ambito e penalizza, di fatto, i cittadini per l’impossibilità di contenere gli aumenti della tariffa per lo svolgimento dei servizi.
Infine, in merito al parere sul disegno di legge regionale n. 61 “Disposizioni in materia di interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica” l’Assemblea ha espresso parere positivo condizionato all’accoglimento delle osservazioni formulate, consistenti nel non ritenere ammissibile, per il finanziamento dei contributi all’ARER, l’utilizzo di risorse di finanza locale già vincolate ad altre voci di spesa e nella conseguente richiesta che alla copertura di tali voci di spesa siano destinate risorse aggiuntive rispetto a quelle destinate alla finanza locale per gli anni 2023 e 2024.