Tra le interrogazioni per il prossimo Consiglio regionale, indigna ma purtroppo non sorprende la richiesta del consigliere leghista Distort di informazioni in merito alla visita di istruzione a Trieste per le classi dell'ultimo anno dell'Istituto professionale regionale “Corrado Gex”. Il consigliere chiede come mai nel programma non ci siano l'esodo dall'Istria e le foibe e se ci sia stata una preventiva condivisione con la Sovraintendenza regionale.
Pare inquietante che una forza politica, che si candida a guidare l'Assessorato alla cultura e forse anche quello all'istruzione, intervenga in decisioni che spettano unicamente all'autonomia delle Istituzioni scolastiche attraverso i Collegi Docenti e i Consigli d’Istituto.
Anche grazie al sacrificio di molti patrioti, sono passati i tempi in cui l'esecutivo entrava nel dettaglio dei programmi scolastici, per verificarne la rispondenza ai propri dettami ideologici. Questa attitudine è tipica dei regimi, come ad esempio quello di Putin, già modello politico di Salvini e Meloni.
Oggi nella Repubblica italiana, le visite d'istruzione hanno programmi legati alla didattica, che rientra appunto nell'autonomia scolastica, e la Costituzione sottolinea che l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
Se Distort aveva dei dubbi sulle procedure, bastava una telefonata al funzionario. Questa interrogazione, invece, sa di propaganda e di avvertimento ai lavoratori della scuola.
La tragedia delle foibe e il dramma dei profughi dovrebbero essere studiati, ricordati e non strumentalizzati per biechi fini politici.
Agli autonomisti, rinnoviamo l'invito alla riflessione: sono veramente queste le persone a cui volete lasciare il futuro della nostra Regione? Anche in base al riscontro dell'assessore Caveri avremo una prima risposta.