/ CRONACA

CRONACA | 04 maggio 2022, 16:00

In Valle d'Aosta il consumo di alcool è superiore alla media nazionale

A preoccupare è la diffusione del fenomeno ai giovani minorenni. L'abuso di alcol nei giovani è abbinato ad alcuni pattern comportamentali, come l'utilizzo della cannabis

In Valle d'Aosta il consumo di alcool è superiore alla media nazionale

La Valle d'Aosta è tra le regioni in testa alla classifica nazionale per il numero di consumatori di bevande alcoliche rispetto alla popolazione. Lo rivela il rapporto 2022 di "Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni", secondo cui, nel 2020, nella regione alpina, la prevalenza dei consumatori di almeno una bevanda alcolica è stata dell'81,1% tra gli uomini e del 59,9% tra le donne.

"Entrambi i valori sono sopra la media nazionale" - afferma Gerardo di Carlo, responsabile del servizio per le Dipendenze Patologiche (SerD) dell'Usl della Valle d'Aosta, intervenuto questa mattina alla giornata di studio "Alcol&Giovani", a Palazzo regionale ad Aosta - " così come le consumatrici di vino, birra aperitivi alcolici e superalcolici . I consumatori a rischio sono il 32% dei maschi e il 12,5% delle donne". 

Il fenomeno preoccupa particolarmente i giovani minorenni. In Valle d'Aosta, il binge drinking, ovvero il consumo di più di sei bicchieri di alcolici nella stessa sessione di bevuta, "è diffuso prevalentemente tra i 15enni con punte del 56% e del 51% nella femmine", spiega Anna Maria Covarino del dipartimento di prevenzione dell'Usl valdostana, citando i dati relativi al 2018 dell'indagine "Health Behaviour in School-aged Children", che coinvolge i ragazzi di 11, 13 e 15 anni.

"La nostra regione - aggiunge - primeggia assieme alla Sardegna per i dati relativi all'ubriacatura negli ultimi 30 giorni nei 13enni e nei 15enni. L'abuso di alcol nei giovani è abbinato ad alcuni pattern comportamentali, come l'utilizzo della cannabis, di cui bisogna tenere conto quando si programmano iniziative di promozione della salute"

Sul fronte ospedaliero, gli accessi al Pronto soccorso regionale per abuso di alcol sono stati 180 nel 2019, 205 nel 2020 e 251 nel 2021. "Il 10% di questi accessi riguarda i minori e il 20% la fascia d'età tra i 14 e i 25 anni - spiega Stefano Podio, direttore di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza dell'ospedale Parini di Aosta-. Non sono numeri piccoli se consideriamo la grandezza della nostra regione: questi dati riguardano poi solo chi sta veramente male, chi è svenuto e non riesce a riprendersi. Alcuni di loro vengono ricoverati anche in rianimazione, ricordo che l'intossicazione da alcol è mortale". Tra il 2020 e il 2021 è invece raddoppiata l'utenza dei giovani al di sotto dei 24 anni in cura al SerD. Nel 2020 si attestava intorno al 7%, nel 2021 è salita al 14,4%.

"C'è un trend in crescita" anche se i giovani "li intercettiamo con difficoltà, non sono loro a venire da noi ma noi ad andare da loro", affema ancora Di Carlo. E spiega: "La maggior parte dei minori arrivano al SerD per motivi che non riguardano l'alcol ma per le canne o per uso di altre sostanze, ma tutti loro bevono"

Tra gli interventi prioritari per contrastare l'abuso di alcol, secondo il responsabile del SerD, ci sono "una risposta più flessibile dei servizi sanitari" anche tramite la telemedicina e le campagne di screening; una "regolamentazione delle sponsorizzazioni di alcol soprattutto per quanto riguarda i giovani"; delle "azioni specifiche in contesti di vita comune (scuola e i luoghi di lavoro)" con "programmi rivolti a combattere stereotipi e falsi miti"; una serie di "politiche sui prezzi, sulla formazione del personale addetto alla somministrazione di bevande e sulle etichette"; delle "campagne di prevenzione" ed infine "dei protocolli di gestione degli stati di intossicazione acuta", che passino per una "seria e fattiva collaborazione" tra le diverse strutture.

red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore