Nella seduta consiliare di ieri il consigliere Mauro Baccega ha interpellato il governo sulle politiche di edilizia residenziale pubblica per il triennio 2022-2024, in particolare ha chiesto quali siano le aspettative della maggioranza su questo tema e quale il referente politico della Giunta che si confronta con l'Arer per la stesura dei programmi.
«Dall'audizione in Commissione con i vertici dell'Arer - ha detto Baccega - è emerso uno scenario raccapricciante che è conseguenza degli indirizzi dati dalla maggioranza regionale. Vi sono problematiche importanti di gestione, a partire dal sito internet che non è aggiornato, sulle piccole manutenzioni che si fanno con grandi ritardi, sugli appalti che vanno deserti, sulle assegnazioni non conformi, sui piani operativi disattesi, sul tema delle morosità che è da definire al più presto. Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è da gestire con maggiore attenzione e riflessione».
L'assessore alla sanità e politiche sociali Roberto Barmasse, premettendo che «le criticità derivano anche dal passato, ma è bene ricordare che questo Governo, dal momento del suo insediamento, è stato interamente occupato a gestire la pandemia», ha risposto: «Il referente politico della Giunta sono io in quanto Assessore alla sanità e ritengo che l'attuale Consiglio di amministrazione dell'Arer, ascoltato in quinta Commissione, abbia dato delle risposte esaustive, pur non negando la presenza dei problemi. Importanti interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale, previsti dal Programma innovativo per la qualità dell'abitare (Pinqua) e dal superbonus 110%, per un ammontare di circa 64 milioni di euro, sono la riqualificazione urbanistica, sociale ed economica del quartiere Cogne di Aosta, la riqualificazione energetica di 22 stabili sull'intero territorio regionale destinati a edilizia residenziale pubblica e alla manutenzione straordinaria di altri vari immobili. Si tratta d'interventi molto onerosi per i quali sono anche previsti finanziamenti statali, mai visti in precedenza, che avranno ricadute positive per la comunità».
«A queste attività - ha proseguito Barmasse - si vanno poi a sommare i risultati attesi anche dalla trasformazione della natura giuridica di ARER da ente pubblico economico a ente pubblico non economico che consentirà il superamento di alcune discrasie in materia di gestione del personale. Ci si attende, infine, dall'Azienda la messa in atto di concrete azioni di miglioramento in merito a complessi temi quali il contenimento della morosità per consentire all'ARER di disporre di maggiori risorse a copertura delle spese da effettuare, e alla programmazione di attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle unità abitative destinate a edilizia residenziale pubblica».
«Capisco che dal passato derivino delle criticità, - ha replicato Baccega - la gestione della pandemia è stata onerosa anche per l'ultimo governo. Al di là della trasformazione giuridica dell'Arer ci sono problemi di sostanza: esistono 569 nuclei nella graduatoria del bando di edilizia residenziale pubblica che non vedranno una casa neanche nei prossimi tre anni. Gli unici alloggi consegnati sono per lo più delle mobilità; sparisce dal piano operativo la questione dell'housing sociale, che è fondamentale. Ci sono problemi forti che denotano un'immobilità operativa che non ha precedenti. Un braccio operativo come l'Arer dovrebbe avere una gestione più efficace con proposte legislative in accordo con l'assessorato: la maggioranza deve prendere atto una volta per tutte che il settore dell'edilizia residenziale pubblica, per la mole di lavoro, non può essere collegato all'assessorato alla sanità. Il settore dev'essere rivoltato come un calzino perché c'è una scontentezza generale degli utenti, la questione sociale è allarmante: torneremo sull'argomento».
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