Una malattia lo ha rubato nella notte di Natale alla moglie Savina Viérin, alle figlie Stéphanie e Mélanie, alle sorelle, alla suocera Rita, ai cognati, agli affezionati nipoti cugini, parenti e amici tutti.
Giovedì alle ore 14 nella chiesa parrocchiale di Doues darà l’ultimo saluto terreno ad Albino.
Scrivere di Albino bisogna fare innanzitutto un passo indietro e ripensare l’idea che ognuno ha dell’allevatore. Che fosse un Allevatore con la A maiuscolo lo dicono le sue reines. Lo dicono l’impegno e la dedizione messi a disposizione per contribuire a far crescere la comunità, sempre disponibile ad aiutare chi aveva bisogno.
Lo dicono la disponibilità e la dedizione con le quali si adoperava per la riuscita delle manifestazioni dell’Associazione Nazionale Alpini.
Avrebbe sicuramente fatto tanto di più con quell’energia, quella passione, quell’amore e l’altruismo che lo hanno contraddistinto. Purtroppo Albino ha lasciato questo mondo nella notte tra il 24 e il 25 dicembre all’età di soli 56 anni.
Fino a giugno ha seguito la sua attività e si è impegnato nelle attività della comunità ed in particolare dell'Associazione Alpini, poi la malattia lo ha aggredito brutalmente ed in modo subdolo che un uomo come lui non meritava.
Marito e padre invidiabile, non si è mai risparmiato nella sua troppo breve vita donando affetto e calore, trasmettendo i valori sani che solo un grande uomo poteva possedere.
Infatti il sindaco Franco Manes lo ricorda con commozione e affetto: “Albino ha vissuto intensamente ma in punta di piedi, non solo per la sua famiglia, per sua moglie e per le figlie, ma soprattutto per le sue montagne, per le sue bestie.
Non solo una professione, una passione ma soprattutto un amore incondizionato per quello che da sempre è stato il suo mondo: i prati, i fiori, il fieno.
Ha vissuto intensamente, faticando ma con la gioia negli occhi che solo le persone buone di cuore, riservate, disposte agli altri hanno.
Questo sarà per sempre Albino: un agricoltore, un allevatore e un alpino.
Sempre disponibile ad aiutare, sempre in prima linea con gli Alpini del gruppo di Doues nelle feste e nel bisogno.
Un amico di tutti che ci mancherà”.
Per questo Albino è una di quelle persone che la morte non potrà mai portare via dalla memoria collettiva. Continuerà a vivere con le sue parole sincere, il suo animo onesto, la sua generosità per i compaesani ma non solo.