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In Breve

| 14 settembre 2021, 13:08

Green Pass esteso ai lavoratori pubblici, per i privati si discute ancora

Giovedì il Consiglio dei ministri approverà l’ampliamento dell’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori pubblici e delle società partecipate dallo Stato, ancora in sospeso i tempi per i privati. Partenza da metà ottobre, sanzioni severe per i recalcitranti.   Confcommercio: "green pass sui luoghi di lavoro, confronto più ampio tra sindacati e imprese".

Green Pass esteso ai lavoratori pubblici, per i privati si discute ancora

L'accelerazione è confermata. L’allargamento dell’obbligo vaccinale riguarderà questa settimana tutti i lavoratori pubblici e delle società partecipate dallo Stato, oltre a quelli dei tribunali e degli organi costituzionali. E non è escluso che nel calderone rientrino da subito anche tutti i lavoratori privati. Ma attenzione: si partirà dalla metà di ottobre, per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. Le sanzioni per i recalcitranti saranno severe, tanto pecuniarie che amministrative. Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000 euro e sospensione della prestazione lavorativa e quindi dello stipendio dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza il pass. Il tutto verrà deciso nel Consiglio dei ministri previsto per giovedì, che sarà probabilmente preceduto da una cabina di regia. Il coinvolgimento immediato dei privati dipenderà dal confronto in corso tra Ministero del Lavoro, sindacati e imprese. Quando la decisione sarà messa nero su bianco, si procederà senza distinzione di categorie (si era ipotizzato di dare la precedenza ai servizi, come ristoranti e trasporti di lunga percorrenza, per accedere ai quali oggi i clienti hanno l'obbligo di pass). Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, oltre i 1,2 milioni di dipendenti della Pubblica amministrazione finora stimati, perché si includeranno tutti i soggetti elencati dall'Istat, dunque gli enti pubblici (tranne quelli economici) e le società partecipate, come le Poste.

 

Confcommercio: "green pass sui luoghi di lavoro, confronto più ampio tra sindacati e imprese"

Confcommercio torna sul tema del Green Pass ed in particolare sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro. "E’ di tutta evidenza - sottolinea in una nota la Confederazione - il collegamento tra contrasto della pandemia, sviluppi della campagna di vaccinazione e progressiva normalizzazione e ripartenza delle attività economiche". "Crediamo, dunque, - prosegue Confcommercio - che tutti debbano fare la propria parte. Vale per le scelte politiche e di governo da compiersi nel solco necessario delle previsioni dell’articolo 32 della Costituzione. Vale per le responsabilità proprie delle parti sociali. Rinnoviamo, dunque, l’invito al confronto tra associazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori sull’opportunità offerta dal Green Pass per la maggiore sicurezza dei luoghi di lavoro e, anzitutto, di quelli aperti al pubblico. E’ un confronto che gioverebbe alla coesione sociale". "Ed è un passaggio - conclude Confcommercio - che va affrontato con adeguata programmazione e promuovendo informazione e consapevolezza, ma anche sottolineando il dovere civile della vaccinazione come concreta scelta di responsabilità".ù

Fida: “sì al vaccino obbligatorio per i dipendenti della distribuzione alimentare”

“Mettere in sicurezza i lavoratori significa anche prevedere l’obbligo di vaccino o green pass. Per questo riteniamo indispensabile prevedere quest’obbligo per tutto il personale che lavora nei supermercati e nei negozi alimentari di prossimità. Siamo stati i primi ad evidenziare questa esigenza già prima dell’estate anche perché – non va dimenticato – stiamo parlando di lavoratori che svolgono attività essenziali e che sono quotidianamente a contatto con moltissime persone. Quanto ai tamponi, anche noi siamo d’accordo sul fatto che i relativi costi non siano a carico delle imprese e ci aspettiamo una presa di coscienza da parte del Governo su questo tema”: così Donatella Prampolini, presidente di Fida-Confcommercio, la Federazione nazionale dei dettaglianti alimentari e della distribuzione organizzata, sul dibattito in corso sull’obbligo di vaccinazione sui luoghi di lavoro.

Fipe: "siamo favorevoli, ma servono regole chiare e tempo per organizzarsi"

“La nostra Federazione è da sempre a favore dei vaccini e dell’introduzione dell’obbligo di green pass per i dipendenti dei pubblici esercizi. Auspichiamo, anzi, che quest’ultimo sia esteso anche a tutte le altre categorie economiche e che si chiariscano alcuni punti fondamentali”. Così Fipe-Confcommercio, per la quale “in primis bisogna riflettere sui tempi di introduzione di tale misura per dare un preavviso congruo e consentire a chi non fosse ancora vaccinato di mettersi in regola, al netto dei tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica. Un'imposizione a stretto giro rischierebbe di causare la chiusura di migliaia di esercizi per mancanza di personale. Altra questione assolutamente fondamentale riguarda la gestione di quei dipendenti che decideranno liberamente di non vaccinarsi. Quali saranno le responsabilità e gli obblighi del datore di lavoro? Per questo è necessario un quadro normativo molto chiaro. La priorità è aiutare gli imprenditori a capire come comportarsi in situazioni del genere, sgravandoli da ulteriori oneri economici, organizzativi e amministrativi”.   

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