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Salute in Valle d'Aosta | 10 settembre 2021, 08:40

Assessore Sanità, 'possibile estendere assistenza familiare in Pronto soccorso anche per degenti autosufficienti'

Necessario confronto con vertici Usl e ospedale per soluzione ideale che garantisca rispetto delle norme di sicurezza ma anche il diritto dei pazienti'

Assessore Sanità, 'possibile estendere assistenza familiare in Pronto soccorso anche per degenti autosufficienti'

"Credo che almeno per quanto riguarda il Pronto Soccorso ospedaliero sia possibile estendere la possibilità di assistenza ai degenti anche per i familiari di persone autosufficienti e senza handicap, soprattutto anziani, che in fase di ricovero possono avere la necessità di essere seguiti e confortati da un congiunto".

Lo ha detto ad Aostacronaca l'assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse (foto a lato), dopo che diversi valdostani vaccinati o comunque muniti di green pass o di tampone - come vogliono decreti e ordinanze - hanno segnalato di essere stati impossibilitati ad assistere un loro congiunto appena ricoverato.

Da venerdì 6 agosto, in applicazione del D.L. 105 del 23 luglio 2021, l’accesso degli accompagnatori dei pazienti al Pronto soccorso e ai reparti ospedalieri è consentito esclusivamente previa verifica del green pass. Però agli operatori la Usl ha ordinato di far valere una ben più vecchia circolare interna, inoltrata nei primi mesi del 2020 ovvero in piena 'prima ondata' del Covid-19 che nega l'accesso ai familiari di degenti 'vigili e coscienti', allo scopo di evitare assembramenti. In pratica, possono entrare solo parenti di persone in stato di incoscienza o non autosufficienti (oppure minori). Regola che, come sottolineano i familiari dei pazienti, un anno fa poteva essere accettata ma che oggi è necessariamente superata dalle norme sul green pass, la carta che permette di entrare ovunque.

"Un confronto con i vertici della Usl e la dirigenza del Pronto soccorso è sicuramente necessario perchè il problema sussiste e ne sono ben consapevole - afferma Barmasse - e dobbiamo trovare la soluzione ideale che garantisca il rispetto delle norme di sicurezza ma anche il diritto dei familiari dei pazienti ad assistere i loro congiunti".

pa.ga.

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