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Consiglio Valle Comuni | 27 agosto 2021, 16:21

Adu VdA, 'Liceo classico di Aosta diventa scuola-spezzatino'

Adu VdA, 'Liceo classico di Aosta diventa scuola-spezzatino'

"Per permettere l'avvio dell'anno scolastico in sicurezza, complice la carenza di palestre e di strutture nel capoluogo aostano, da settembre le classi del liceo classico, artistico e musicale di Aosta saranno distribuite su cinque sedi, guadagnandone così una in più. Una 'scuola spezzatino'" scrive in un post su Facebook il Movimento di opposizione 'Ambiente diritti uguaglianza-Adu' Vda.

"Gli allievi distribuiti in ogni angolo della città (gli studenti del musicale dovranno seguire le lezioni mattutine nei locali di Place Soldats e quelle pomeridiane in via dei Cappuccini o in corso Padre Lorenzo)- afferma Adu- avranno meno occasioni di contagiarsi a vicenda e più tempo per fare attività fisica spontanea, senza dover stressare le autorità con la cronica mancanza di palestre".

Lo stesso varrà per gli insegnanti già "che devono resistere in servizio fino a 67 anni, si manterranno giovani respirando a pieni polmoni l'aria cittadina, fresca e pulita, per correre da una sede all'altra", ironizza l'autore del post. "Quando poi giungeranno alla primavera esauriti, ecco la schiera dei supplenti pronti a sostituirli risolvendo così l'incancrenito problema del precariato", scrive il partito della sinistra valdostana, escluso dal Consiglio Valle.

E rispetto alla prossima costruzione di un nuovo prefabbricato nel cortile della sede di via dei Cappuccini, Adu prosegue: "i professori già da ora non possono più usufruire del troppo comodo parcheggio gratuito, mica sono consiglieri regionali". L'amministrazione "ha poi già pensato anche ai nostri pronipoti, a cui un giorno offrirà le sedi nuove di zecca di avenue Conseil des Commis e di via Torino".

Infine, conclude il post, "la conclusione non può che essere una sola: le "magnifiche sorti e progressive" della scuola valdostana dimostrano quanto essa sia pronta alla regionalizzazione, senza più quei lacci e lacciuoli ministeriali che Roma padrona ci ha sempre imposto".

i.d.

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