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CISL VdA | 07 agosto 2021, 09:50

Non si riparte davvero senza lavoro sicuro

Non si riparte davvero senza lavoro sicuro

Non possiamo continuare con questo bollettino di guerra quotidiano che insanguina i luoghi di lavoro. La Cisl lo dirà  con forza all’incontro con i Ministri Speranza ed Orlando sul tema della tutela della salute e della sicurezza”. E' quando ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl.

“Dobbiamo essere davvero grati e riconoscenti al Presidente Mattarella per aver ancora una volta sottolineato che occorre una svolta delle istituzioni per fermare gli incidenti sul lavoro, una piaga sociale grave e inaccettabile. La tragica morte di Laila a Modena, dopo quella della giovane Luana, ha scosso i cuori e le coscienze di tutti gli italiani”.

“Occorre accelerare le assunzioni previste degli ispettori del lavoro, sostenere con un grande investimento l’azione che con competenza porterà avanti Bruno Giordano, un giudice esperto di sicurezza, da poco alla guida dell’Ispettorato del lavoro”, aggiunge il leader Cisl che ricorda che le denunce di infortunio presentate all’Inail tra gennaio e giugno sono state 266.804 (+8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale.

“La pandemia si è rivelata un alibi per molte aziende che hanno ulteriormente frenato quel poco di impegni e di investimenti sulla sicurezza, anteponendo la logica del profitto alla centralità della vita umana. Servono più controlli, più personale qualificato, più cultura della prevenzione: lo abbiamo detto in questi mesi nelle nostre manifestazioni nazionali, regionali e di categoria. Il sindacato fara’ la sua parte in questa vertenza nazionale, anche combattendo contro gli appalti al ribasso e l’eccesso di esternalizzazioni, pretendendo l’applicazione integrale delle norme sulla sicurezza e dei protocolli che abbiamo siglato per combattere il Covid. C’è bisogno di un patto vero tra governo, sindacati ed associazioni datoriali, per far rispettare da tutti gli accordi sulla prevenzione, discutere sui carichi eccessivi di lavoro e di straordinari, eliminare o ridurre al minimo i rischi per la salute”.

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