Chiusa da quasi un anno a causa della pandemia, i costi di gestione della Cittadella dei giovani di Aosta risultano essere rimasti invariati rispetto ai tempi di attività piena e per questo si è aperto uno scontro tra la Regione e il Comune di Aosta. I dubbi sono stati sollevati durante l'ultima seduta del gruppo interistituzionale (formato oltre che dal Comune, dagli assessorati regionali all'Istruzione e ai Beni culturali e dal Celva) che conduce la Cittadella.
"Abbiamo contestato come Regione il fatto che il piccolo avanzo 2020 venisse riversato in capo alla Cittadella" ha spiegato oggi nell'aula del Consiglio Valle l'assessore all'Istruzione, Luciano Caveri, rispondendo a un'interpellanza di Andrea Manfrin (Lega VdA) proprio in merito ai costi della struttura.
Manfrin sostiene che "con la chiusura di quasi un anno, il bar, il teatro, le aule studio e di registrazione non hanno segnalato attività".
Dal canto loro l'assessore Caveri e il collega Jean-Pierre Guichardaz (Turismo, Beni culturali e Commercio), hanno presso dei dubbi anche sul fatto che la quasi totalità della cifra prevista per la Cittadella aperta e con programma avviato sia stata spesa egualmente per quanto l'attività sia stata ridotta.
Il Comune ha fatto sapere che comunque delle attività ci sono state, non in presenza ma attraverso webinar e tramite i social, la cui organizzazione ha determinato dei costi. Per l'assessore, la Regione "ha messo molti puntini sulle 'i' ed ha espresso una serie di puntualizzazioni", ma "la responsabilità sugli aspetti finanziari è in capo al Comune".