Siamo in tanti a ricordare quanto scriveva Richard Llewellyn: “Com’era verde la valle di tutti coloro che non ci sono più!”. A una vallata di minatori e contadini protestanti questo Autore ha dedicato uno struggente best seller tuttora gettonatissimo da cui è tratto il film omonimo di John Ford: “Com’era verde la mia vallata!”. Una magia speciale, lieve, immortale palpita invincibile nei luoghi del primo amore.
Il pensiero di Luca, ormai felicemente trapiantato in Germania, torna nonostante tutto a posarsi sulle alture della Val Pellice. Alberto Romussi, Pastore, giurista e teologo, ci coinvolge offrendoci un affresco indimenticabile attraverso le pagine suggestive del suo primo romanzo: un caleidoscopio colorato, soffuso di tenerezza e di sobria ironia. Il cammino di Monique e di Luca, giovani innamorati, coraggiosi quanto sfortunati, si intreccia, partendo da Borgio Verezzi fino a percorrere i sentieri di Torre Pellice per arrivare a Torino, con tante altre vicende.
Siamo negli anni Settanta: le rivolte del ‘68 sono appena dietro l’angolo. Ritroviamo personaggi e luoghi realmente esistiti accanto ai protagonisti del racconto. Riscopriamo hotel ormai chiusi, località pittoresche fasciate dolcemente dalla memoria e la vitalità di tutto ciò che accade in occasione dei Sinodi Valdesi, tra i giovani e i meno-giovani che ogni anno lo frequentano. Intorno ai due colombi ruotano numerose figure incisive: i parenti, perbenisti e critici nei confronti di una storia d’amore appena nata; i coetanei, mobilitati su vari fronti politici e spirituali; i compaesani irrimediabilmente pettegoli.
Ne emerge il ritratto completo di un’epoca, con le sue luci e le sue ombre, forte di un bagaglio di ideali e di speranza: l’epoca dei collettivi e delle manifestazioni studentesche, della parità e del femminismo, dell’autostop e delle vacanze in tenda, delle lunghe serate passate a ricamare sogni intorno ai bivacchi mentre le stelle risplendono complici nel cielo. Ma la narrazione offre un valore aggiunto: un’ampia panoramica sulle vicende dei valdesi di ieri e di oggi. Lo stile è cristallino, avvolgente, scorrevole, mai volgare.
“Storia di politica, di amore e di chiesa. Diario di un valdese” ha molto da dirci, in modo semplice e diretto, accessibile a chicchessia. Alla parte narrativa fanno corona quella storica, artistica e culturale.
Il romanzo, 394 pagine, è edito dalla casa editrice Araba Fenice e costa 19,50 euro.