"Viste le norme di tutela, regionali, nazionali ed europee, l'opera è praticamente irrealizzabile". E' quanto sostiene l'associazione ambientalista 'Valle Virtuosa' in merito al progetto di collegamento intervallivo di Cime Bianche tra i comprensori di Cervinia e Monterosaski.
"Questa è una vicenda - si legge in una nota - in cui nulla è ancora deciso, dato che ad oggi non è stato nemmeno affidato lo studio di fattibilità dell'opera. Progetto che, però, rischia di avviare un processo di devastazione ambientale, in un'area ancora non intaccata dalle attività umane e di tale pregio da essere stata inserita nella rete europea di protezione ambientale Natura 2000".
Prosegue Valle Vurtosa: "Quest'opera è inutile, dannosa e molto probabilmente impossibile: il collegamento non serve nemmeno come adattamento al riscaldamento globale, dato che non prevede nuovi spazi sciabili in quota (al di là della follia di rispondere alla crisi climatica spostando lo sfruttamento intensivo della montagna sempre più in alto); l'opera, oltre che essere dannosa per l'ambiente, sarà anche devastante per i contribuenti regionali, dato che si stimano oltre 100 milioni di euro di spesa, senza considerare le future spese di gestione, assolutamente imprevedibili a fronte della crisi sanitaria ed economica mondiale oltreché del riscaldamento globale".
Ma le iniziative dell'associazione ambientalista non si limitano certo a comunicati stampa: Valle Virtuosa e il Progetto fotografico di conservazione 'L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche' hanno organizzato una conferenza per giovedì 1 luglio alle ore 17, al CSV di Aosta (via Xavier de Maistre 19), per la presentazione dell'iniziativa 'Una salita per il Vallone. In difesa delle Cime Bianche'. Per domenica 18 luglio è stata infatti organizzata un'escursione "alla portata dei più", di circa due ore e trenta di cammino, da Saint-Jacques all'Alpe Vardaz per scoprire questo luogo unico, patrimonio paesaggistico e ambientale di tutti, attualmente a rischio a causa dell'irrazionale egoismo di pochi".