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CRONACA | 30 aprile 2021, 12:54

'Ndrangheta; Inchiesta Egomnia, 'l'amicizia con un giudice pericoloso intreccio'

'Ndrangheta; Inchiesta Egomnia, 'l'amicizia con un giudice pericoloso intreccio'

Può, l'amicizia duratura con un giudice integerrimo del tribunale di Aosta, essere letta o interpretata in modo negativo? Sì, e a farlo sono i pm della Direzione distrettuale antimafia di Torino Stefano Castellani e Valerio Longi, che lo scorso marzo hanno firmato la chiusura dell'inchiesta Egomnia, svolta dai carabinieri di Aosta su una presunta 'rete' di voto di scambio politico-mafioso in Valle.

Il reato di voto di scambio politico mafioso nell'ambito delle elezioni regionali del 2018 è contestato al consigliere regionale Renzo Testolin (già presidente della Giunta Uv); agli ex assessori e consiglieri regionali Antonio Fosson, (già presidente della Giunta regionale) Laurent Vierin (già Presidente della Giunta regionale), Stefano Borrello e Luca Bianchi; al ristoratore aostano Antonio Raso, al dipendente del Casino de la Vallée Alessandro Giachino e a Roberto Alex Di Donato, tutti e tre già condannati nel processo Geenna su una presunta 'ndrina valdostana.

Coordinati da pm della Dda di Torino Stefano Castellani, dal 2018 sino all'inizio di quest'anno nell'ambito di Egomnia sono stati svolti accertamenti su diverse persone tra esponenti politici, loro amici e altri soggetti legati in qualche modo alla presunta 'ndrina già individuata nell'operazione 'Geenna'. Al di là della rilevanza penale o meno delle diverse vicende emerse dalle intercettazioni e dall'esame dei documenti, gli inquirenti non sono comunque andati per il sottile. 

Come ad esempio quando, si legge dalle oltre tremila pagine dell'inchiesta, per dimostrare "gli intrecci e le infiltrazioni della consorteria 'ndranghetista aostana negli apparati politici e amministrativi locali", i magistrati torinesi riportano la telefonata intercettata il 6 gennaio 2019 - 17 giorni prima del blitz di 'Geenna' che portò all'arresto di 16 persone - tra Marco Sorbara, consigliere regionale (Uv) sospeso e condannato in primo grado proprio in 'Geenna' (ma non indagato in Egomnia) e un giudice penale con funzione di gip del tribunale di Aosta.

Nell'occasione, spiegano gli inquirenti, ""Sorbara ha fatto recapitare un dono al magistrato tramite il fratello Cosimo e (omissis) gli telefona per ringraziarlo. Dalla telefonata emerge che non è la prima volta che ciò accade e che i rapporti tra il giudice e il politico sono molto amichevoli e duraturi tanto che (omissis) porta a Sorbara anche i saluti della moglie e si propongono di andare a mangiare una pizza insieme".

"E' passato ora tuo fratello... telefona il giudice al politico...tutti gli anni però ti dico la stessa cosa...dai..."

Al che Sorbara, che in quel momento è in una microcomunità per anziani e sta partecipando al compleanno di un 97enne aostano risponde: "Eh ma...allora è un pensierino, è solo per darci gli auguri. Lo sai com'è, per darci gli auguri e basta...e lo sai che...difatti pensavo di riuscire a venire ma siamo qua che...".

Insomma, per la Dda non vi sono dubbi sul fatto che per il politico autonomista l'amicizia con il togato aostano, peraltro stimato da colleghi e avvocati per la sua rigorosa condotta pubblica e professionale, rappresentasse un ulteriore 'lasciapassare' da esibire ai presunti sodali della 'ndrina aostana. Tesi peraltro smentita con sdegno dai difensori di Sorbara.

 

patrizio gabetti

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