E' pacifica nel modi e propositiva, questa volta, la protesta (la quinta in pochi mesi) organizzata oggi sotto le finestre del Palazzo regionale da circa 150 tra ristoratori, baristi, commercianti e rappresentanti dei settori terziario e turistico valdostani, molti dei quali aderenti al movimento spontaneo 'Forchette non forconi'.
Chiedono con forza di poter riaprire le loro attività, di tornare a lavorare subito e di ottenere ristori degni di questo nome per le perdite subite.
"Vogliamo lavorare liberamente senza lo spauracchio dell’arcobaleno - si legge su un manifesto consegnato all’assessore regionale alle Finanze, Carlo Marzi - riempire subito i nostri tavoli, visto che i protocolli ci garantiscono la sicurezza, vogliamo supporti economici per ripartire, contributi per adeguarci nuovamente alle normative. Vogliamo che paghiate voi i nostri costi fissi”.
Jean-Claude Brunet, ristoratore aostano, spiega le ragioni dell'ennesima protesta