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FEDE E RELIGIONI | 25 marzo 2021, 18:00

Domani venerdì 26 marzo saint Emmanuel sainte Lara – GIORNO DI ASTINENZA

Sancte Ioseph, Sponse Mariae Virginis, Pater putative Iesu, ora pro me!   Dopo il Gloria, San Giuseppe! Messa e Rosario! (San Pio di Pietralcina)

Domani venerdì 26 marzo saint Emmanuel sainte Lara – GIORNO DI ASTINENZA

TEMPO DI QUARESIMA NEI  VENERDÌ DI QUARESIMA VIA CRUCIS H 18.30 IN CATTEDRALE

INDICAZIONI SUL DIGIUNO E L’ASTINENZA

Tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una co-mune osservanza della penitenza, vengono stabiliti dei giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino se stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza (dal canone 1249).

La legge del digiuno obbliga a fare un unico pa-sto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera. La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che sono da considerarsi particolarmente ricercati e costosi. Il digiuno e l’astinenza devono essere osservati il Mercoledì delle Cenerie il Venerdì della Passione e Morte del Signore.

L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli venerdì di Quaresima.
Sono tenuti alla legge del digiuno tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato e alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto i 14 anni. Sono dispensate dagli obblighi le persone che hanno gravi problemi di salute.

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Venerdì 26 marzo

ore 17.00
Incontro in videoconferenza con il CdA
e il Collegio dei Revisori dei Conti dell'IdSC

Sabato 27 marzo
Cattedrale - ore 11.00
Inaugurazione della Mostra
Ritratti d'oro e d'argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d'Aosta, Svizzera e Savoia.

Domenica 28 marzo
Cattedrale - ore 10.30
S. Messa pontificale per la Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
Inizio della Settimana Santa

 

Le Messager Valdotain ricorda venerdì 26 marzo saint Emmanuel sainte Lara

La Chiesa celebra  Santi Emanuele, Quadrato e Teodosio Martiri in Anatolia

Questo gruppo di martiri, riportato nel ‘Martirologio Romano’ al 26 marzo, subì il martirio in Anatolia; ma di essi se ne parlava già nei Sinassari bizantini, chiamandoli genericamente come ‘orientali’ e raggruppati nel seguente ordine: Manuele (Emmanuel nel Martirologio Romano) Codrato (diventato Quadrato sempre nel Martirologio Romano) e Teodosio.

Uno dei Sinassari narra, che spinti dall’esempio e dal coraggio dei cristiani, al cui martirio avevano dovuto assistere, si presentarono spontaneamente al governatore della loro provincia, dichiarandosi cristiani. Vennero così arrestati e messi in prigione e giacché la morte, a quei tempi era una pena troppo lieve, furono prima torturati e alla fine decapitati.

Un altro Menologio, che fra l’altro li commemora distintamente, racconta che Quadrato (Codrato) era vescovo di una sede imprecisata e in un tempo non identificato; fu scacciato dai pagani e minacciato di morte se avesse continuato il suo ministero; il vescovo non li ascoltò e continuò come prima ad esercitare il suo apostolato, visitando e battezzando i prigionieri.

Quando fu scoperto dai persecutori fu arrestato, torturato e decapitato; Manuele e Teodosio non tollerarono tale violenza e pur sapendo di andare incontro a sicura morte, si schierarono con il loro vescovo e si presentarono al governatore per difenderlo, professandosi cristiani e come già detto, subirono anch’essi il martirio, presumibilmente nel III secolo.

Il sole sorge alle ore 6,25 e tramonta alle ore 18,38

Messaggio del Vescovo ai fedeli della Diocesi di Aosta per la Quaresima

Cari fratelli e sorelle,
l'invito a vivere la Quaresima propone un percorso segnato dal contesto della pandemia e dal tema dell'anno pastorale, riscoprire la bellezza dell'andare a Messa.
La pandemia, con il suo peso di sofferenza e di povertà, ci sprona a fare penitenza per invocare l'aiuto di Dio e a condividere tempo e risorse con chi si trova maggiormente in difficoltà. Si tratta di una strada stretta di conversione, ma Gesù ci ha assicurato che essa conduce sempre a Lui, all'incontro con Dio. La Quaresima è per eccellenza il tempo del digiuno per fare spazio a Dio e ai fratelli nella nostra vita. Non c'è digiuno cristiano senza preghiera. Non c'è digiuno cristiano senza condivisione: tolgo un po' del mio tempo per aiutare chi ha bisogno, per fare compagnia a chi è solo, per accompagnare chi è malato; tolgo qualcosa alla mia mensa e alle mie possibilità, poche o tante che siano, per far sì che altre persone e famiglie possano mettersi a tavola e abbiano il necessario per vivere in maniera dignitosa (affitto, luce, riscaldamento, vestiti, spesa ...). Tanti insieme, con gesti concreti, anche piccoli, possiamo fare molto!
Preghiera e condivisione preparano il cuore all'incontro con Dio. C'è un luogo nel quale Dio sempre ci viene incontro, la Santa Messa che ci fa vivere nella fede il Sacrificio di Gesù sulla croce, ripresentato sull'altare. Gesù Risorto non manca all'appuntamento con noi e, attraverso il memoriale eucaristico della sua Pasqua, ci dona lo Spirito, ci mette in comunione con il Padre, edifica la comunità, guarisce e rafforza le relazioni che costruiscono famiglie e società. Al riguardo mi permetto di suggerire alcuni obiettivi concreti per valorizzare nella prossima Quaresima l'appuntamento domenicale.
Per noi sacerdoti: preparare con cura e con fede la celebrazione eucaristica, in particolare l'omelia perché offra vero nutrimento spirituale alla comunità.
Per le famiglie: partecipare ogni domenica alla Messa e parteciparvi insieme, prolungando poi la celebrazione a casa durante la settimana con la preghiera in famiglia e la condivisione sul Vangelo ascoltato.
Per tutti: partecipare alla Messa domenicale con raccoglimento di fede e con l'impegno di costruire un clima di fraternità, pur rispettando le precauzioni richieste. Ci restano sempre tante possibilità, dal saluto, all'interessamento verso un'altra famiglia, alla segnalazione discreta di situazioni di fatica o di povertà, alla telefonata per informarsi di fronte ad una assenza prolungata ... Raccoglimento e relazione non si contrappongono. Non è necessario essere ‘musoni' per raccogliersi, come non è necessario essere ‘chiassosi' per essere aperti agli altri.
Auguro a tutti di vivere intensamente questo tempo santo che la saggezza bimillenaria della Chiesa ci consegna come occasione di grazia e di conversione.

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