Scorrendo il Defr della Valle d’Aosta sembra di leggere un programma elettorale, scritto bene indubbiamente, ma pur sempre un programma elettorale: tante parole, proclami per il futuro, motivazioni e giustificativi per non essere riusciti a dare concretezza agli impegni del passato.
E’ pur vero che l’impatto del Covid sull’economia regionale è stato ed è devastante ma agli occhi della maggioranza dei valdostani l’operato dell’amministrazione pubblica non pare ancora soddisfacente come dovrebbe essere in un momento di tale difficoltà.
I tentativi di sostegno alle aziende o alle famiglie continuano a rimanere tali e si ha l’impressione che ci si limiti a tentare di trovare le risorse per sostenere gli impegni dichiarati, impegni presi a pioggia e non mirati a veri sostegni. Nel passato, non si può negare che l’amministrazione pubblica abbia adottato una linea assistenzialistica, in modo talmente radicato che queste prassi sono entrate a far parte di usi e costumi della nostra regione. Spesso si è elargito denaro e, il solo fatto di farlo probabilmente, alleggeriva la 'coscienza dell'Ente', raramente si procedeva con il verificare che effettivamente il contributo raggiungesse lo scopo per cui era stato stanziato.
I tempi sono cambiati, le casse sono vuote, l’economia della Valle d’Aosta ha bisogno di amministratori veri e non solo di politici che parlano il politichese.
L’amministrazione e governo della regione hanno individuato tutta una serie di priorità peril prossimo triennio, programma molto impegnativo se teniamo conto poi che il 2021 sarà fortemente influenzato dal covid e ci saranno sicuramente strascichi nel 2022.
Nel recente incontro tra il Presidente della Giunta, Erik Lavevaz e il Ministro Brunetta è stata posta in primo piano la revisione organizzativa dell’Ente regione e proprio a questo proposito è stata individuata tra le priorità la ripresa del dialogo con il Governo e di conseguenza la ristrutturazione dei rapporti economici con lo Stato.
Negli intenti troviamo l’armonizzazione delle complessità degli interventi, il rinnovo e rafforzo dell’autonomia, l’importante garanzia di risorse agli Enti locali, manutenzione e potenziamento del sistema protezione civile, il miglioramento delle relazioni tra le istituzioni pubbliche, la capitalizzazione dell’esperienza dello smart-work, impegni gravosiper un sistema chiuso come il nostro.
L’Amministrazione regionale partecipa in modo diretto o indiretto tramite Finaosta, in 27aziende più enti vari, molti di questi interventi riguardano più le spese che lo scopo sociale, sarebbe forse il caso di rivedere il sistema organizzativo per invertire la tendenza e la reale necessità di assistenza.
La speranza dei valdostani è che tutti questi proclami si possano realizzare anche se la speranza è lebile, tre anni passano in fretta e gli impegni sono tanti.