Governo Valdostano - 24 febbraio 2021, 11:46

Se lo Stato si dimentica della Valle dovremo cavarcela da soli

Se lo Stato si dimentica della Valle dovremo cavarcela da soli

Tante vite sono state sacrificate per la libertà della nostra terra; l’11 luglio 1945 nasceva l’Autonomia della Valle d’Aosta che sarebbe entrata in vigore l'1 gennaio del 1946, uno status che con orgoglio e fierezza abbiamo da sempre difeso, lo abbiamo fatto con il timore che fattori esterni potessero in qualche modo minarne l’efficacia, abbiamo interpretato il privilegio che lo Stato Italiano ci ha concesso con una chiusura che ci ha isolati dal resto del nostro paese.

I privilegi di cui abbiamo goduto, in questo periodo di tragicità economica, politica e culturale sono un ricordo, le nostre poche rappresentanze politiche incontrano difficoltà immense a farsi ascoltare, i consensi che sistematicamente riserviamo ai Governi che si succedono, si sono dimostrati di poca efficacia, le porte di chi ci dovrebbe ascoltare per tentare di lenire le nostre sofferenze sono chiuse.

Lo sguardo che da sempre abbiamo riservato ai grandi partiti nazionali è di diffidenza, li abbiamo sempre visti come i nemici dell’Autonomia, abbiamo sempre avuto paura che fagocitassero i nostri privilegi, oggi ci rendiamo conto che sia a Roma che a Bruxelles abbiamo l’assoluta necessità di porte amiche, abbiamo l’assoluta necessità che voci importanti difendano la nostra regione e la nostra Autonomia, sarà forse un compromesso ma, con una politica regionale seria, di personalità che sappia farsi valere, una collaborazione con la politica nazionale potrebbe garantirci una attenzione che altrimenti sarebbe impossibile.

Il comparto del turismo di montagna è importante per il nostro paese e lo è ancor di più per la nostra regione, le forze politiche sono scese in piazza per una sensibilizzazione ai problemi della montagna ma dal Governo le orecchie sono da mercante. La mancanza di rispetto nei confronti della montagna, la convinzione che un popolo di montanari sia sacrificabile non è tollerabile, non ci sono giustificazioni ai divieti che sistematicamente vengono emessi, siamo l’unica regione con la Rianimazione covid-free, la Valle è la prima in Italia nelle somministrazioni dei vaccini.

Virtuosi insomma ma untori, gli assembramenti a cui quotidianamente assistiamo nelle grandi città sono sopportabili, quelli che viviamo in una regione di 120.000 abitanti che vive dell’aria che respira invece non lo sono e, forse, proprio perché siamo pochi e non contribuiamo ai numeri elettorali nazionali siamo sacrificabili. Forse dobbiamo pensare al bicchiere mezzo pieno, all’idea che i duri e rozzi montanari in qualche modo sapranno cavarsela.  

m.r.

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