Lavoratori del settore 'Montagna' uniti per una protesta pacifica contro le continue proroghe all'apertura degli impianti funiviari. In 400 tra maestranze delle funivie e e maestri di sci sono trovati oggi giovedì 18 febbraio in piazza Chanoux ad Aosta per la manifestazione organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Savt dopo la decisione di protrarre fino al 5 marzo lo stop allo sci alpino da parte del ministro della Salute.
"La montagna merita rispetto non 'Speranza'" è lo slogan che campeggiava sullo striscione portato dai lavoratori degli impianti a fune e dai maestri di sci.
Se gli impianti restano chiusi e la stagione turistica invernale 2020/2021 può dirsi ormai spacciata, si chiedono almeno adeguati e rapidi sostegni: "Vogliamo ristori, non continui rinvii delle aperture, è inaccettaible che nel 2021 ci siano code alla Caritas", ha detto nel suo intervento Cristina Marchiaro della Filt Cgil VdA.
L'assessore regionale alle Attività produttive, Luigi Bertschy, è intervenuto alla manifestazione assicurando che "dovrà arrivare una risposta per tutti anche da parte dell'Amministrazione regionale. In Consiglio Valle c'è grande attenzione a questo tema, tutti dobbiamo metterci un grande impegno per dare una risposta locale che speriamo sia complementare a una nazionale".
Più critico verso la necessità di scendere in piazza l'assessore regionale all'Istruzione e Partecipate, Luciano Caveri, che in un tweet scrive: "C'è ancora chi nel 2021 pensa al potere taumaturgico di una bella manifestazione di piazza piuttosto che proporre soluzioni concrete".