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ATTUALITÀ POLITICA | 18 febbraio 2021, 10:21

A commento del programma di Governo la Valle d'Aosta sceglie il silenzio

Il senatore Albert Lanièce

Il senatore Albert Lanièce

Si attendeva un commento istituzionale del Presidente della Giunta, Erik Lavevaz, al discorso di Draghi, come come han fatto i Governatori di tutte le regioni d’Italia, invece da casa nostra il silenzio.

Dal canto suo il senatore Albert Lanièce ha scelto la posizione dell’astensione, anche se in molti da lui si attendevano maggior coraggio e decisione critica rispetto alle posizioni che il Governo Conte aveva assunto sulla montagna e alle quali il Governo Draghi si appresta a dare continuità. Nel suo discorso il Primo Ministro Draghi ha presentato un programma senza dubbio molto interessante ma assolutamente generale, forse è il momento di alzare i toni e pretendere quello che la gente di montagna merita. Il mondo del lavoro nella nostra terra, l’intero comparto economico sono alla canna del gas, la sanità regge ma le mezze parole e il garbo con cui il nostro Senatore ieri ha presentato  il malessere della Valle d’Aosta non rispecchia l’umore dei Valdostani.

Non servono forse nemmeno gesti eclatanti come quello di “forchette non forconi” che hanno fatto avere al senatore un cuscino per richiamarlo da quella immobilità che la gente di montagna gli riconosce. Il dialogo, sereno, può servire più che gli attacchi personali, i Valdostani hanno bisogno di farsi sentire e di sentire che qualcuno li rappresenta. Il senatore valdostano a Roma è solo ma è dovere della nostra politica supportarlo e sarà molto importante in futuro fare sentire la sua presenza, non sarà facile ma bisognerà iniziare dal presupposto che anche la puntura di una zanzara è molto fastidiosa. Il tempo delle bandierine al vento, del consenso a prescindere è finito, è giunto il tempo del coraggio che con personalità porta in parlamento la fierezza e le necessità dei valdostani.

Il vento di bolina non sarà più dannoso del percorso che con il vento in poppa abbiamo affrontato negli ultimi anni, lo spazio che i Governi nazionali ci hanno riservato è quello mesto di un angolo, dobbiamo tirarci fuori e farci sentire. Oggi in piazza Chanoux ad Aosta i dipendenti degli impianti a fune manifestano contro la penalizzazione del loro lavoro, contro l’immobilismo della politica regionale; la protesta non è solo del mondo dello sci ma di tutte le categorie.

La Valle d’Aosta è la regione che le scellerate decisioni dei nostri amministratori nazionali hanno maggiormente penalizzato, non è più il tempo di soluzioni alternative è necessario intervenire pesantemente con i ristori ma va fatto subito per non costringere i nostri giovani ad emigrare, a ricalcare i passi dei nostri nonni che oggi non parlano più la nostra lingua.

m.r.

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