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Le Messager Campagnard | 21 ottobre 2020, 21:04

Dalle autorità sanitarie l'allerta per la situazione epidemiologica in evoluzione a livello europeo della malattia peste suina africana

La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali. Non è trasmissibile agli esseri umani

Davide Sapinet, neo assessore regionale all'agricoltura e risorse naturali

Davide Sapinet, neo assessore regionale all'agricoltura e risorse naturali

L’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali, l’Azienda USL e il Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici (CeRMAS) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta comunicano che le autorità sanitarie nazionali ed europee ritengono necessario porre la maggiore attenzione possibile per la situazione epidemiologica in evoluzione a livello europeo della malattia peste suina africana, soprattutto per un focolaio segnalato nella regione del Brandeburgo, in Germania, il 10 settembre scorso, quando è stato scoperto un cinghiale selvatico malato ai confini con la Polonia, ma considerando che la malattia è in progressiva diffusione in Europa fino dal 2007. In quell’anno, infatti, sono stati segnalati i primi casi in Georgia e, da lì, altri focolai via via in Armenia, Azerbaigian e Russia. Il virus nel 2014 è poi approdato nei paesi baltici, e da lì è giunto in Romania, Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Nel 2018 è stato il turno del Belgio, e ora il virus è arrivato in Germania.

In Italia, la malattia è presente esclusivamente sul territorio sardo dal 1978, dove è in atto un piano di eradicazione, che sta dando i suoi frutti con un netto miglioramento della situazione epidemiologica, mentre nel resto d’Italia vige un  piano di sorveglianza attiva e passiva.

La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali. Non è trasmissibile agli esseri umani.

È una malattia con un vasto potenziale di diffusione. Un’eventuale epidemia di PSA sul territorio nazionale potrebbe ripercuotersi pesantemente sul patrimonio zootecnico suino con danni ingenti sia per la salute animale che per il comparto produttivo suinicolo e sul commercio internazionale di animali vivi e dei loro prodotti.

I sintomi principali negli animali colpiti sono febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore con conseguente andatura incerta, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, aborti spontanei, emorragie interne ed emorragie evidenti su orecchie e fianchi.

Gli animali che superano la malattia possono restare portatori del virus per circa un anno, giocando dunque un ruolo fondamentale per la persistenza del virus nelle aree endemiche e per la sua trasmissione. Il virus è dotato di una buona resistenza in ambiente esterno, può essere trasmesso anche attraverso le feci e può rimanere vitale anche fino a 100 giorni. Gli alimenti realizzati a partire dalle carni di suini affetti da peste suina africana, come i salumi, mantengono il virus vitale per diversi mesi. Gli scarti alimentari e gli avanzi dovrebbero quindi sempre essere smaltiti in modo che non entrino in contatto con i cinghiali selvatici né con altri suini.

Considerato che è necessario tutelare la salute del consumatore, ma anche quella degli animali e l’economia locale, si invitano i cittadini a non acquistare prodotti alimentari a base di carne di maiale non adeguatamente etichettati, a non portare con sé carni e salumi di suino non certificati, a non abbandonare nell'ambiente avanzi e rifiuti alimentari specialmente se contenenti carni o prodotti suini, a diffidare di sconosciuti dediti alla vendita ambulante e a domicilio abusive di alimenti provenienti da un circuito sconosciuto e soprattutto privi di etichette e di segni di riconoscimento e, nel caso avvistino una carcassa di cinghiale o rifiuti alimentari di prodotti a base di carne suina, di avvisare subito la stazione forestale competente per territorio o i servizi veterinari dell’Azienda USL; gli allevatori, invece, sono invitati a notificare tempestivamente ai servizi veterinari stessi sintomi riferibili alla PSA e episodi di mortalità anomala nei loro suini.

Nell’ottica di prevenzione della malattia e sensibilizzazione degli attori coinvolti il Ministero della salute ha prodotto del materiale informativo, che è reperibile sul sito del Ministero stesso al link:

www.salute.gov.it/<wbr></wbr>portale/sanitaAnimale/<wbr></wbr>dettaglioContenutiSanitaAnimal<wbr></wbr>e.jsp

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