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Salute in Valle d'Aosta | 15 ottobre 2020, 22:00

Per l'Usl il burocratese è la terapia quotidiana anti Covid

Serve un dizionario di medicina per interpretare le raccomandazioni Usl a chi è in isolamento domiciliare. Per l'Usl i valdostani sono tutti premi nobel. Un mero copia-incolla di alcuni passaggi del rapporto redatto il 24 luglio scorso dall'Istituto superiore della Sanità e indirizzato ai medici di base, dal titolo 'Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto Covid-19

Manteniamo la nostra lingua a distanza di almeno un metro dalla lingua delle decisioni (Giovanni Acerboni e Ida Tucci - https://medium.com/@writexp.srl)

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"In caso di insorgenza dei sintomi o segni compatibili con Covid-19, anche lievi, in particolare febbre, faringodinia, tosse, rinorrea / congestione masale, difficoltà respiratoria, mialgie, anosmia / ageusia /disgeusia, diarrea, astenia, è necessario contattare il MMG o il PLS oppure, in caso di insorgenza di difficoltà respiratoria, eivolgersi al 112/118". Sicuramente il 99% dei valdostani sanno decifrare questa frase che conclude una lettere inviata ai genitori degli studenti messi in quarantena per il Covid-19. Nella lettera dall'oggetto  'Misure di prevenzione da adottare un quarantena domiciliare' è firmata: "Il medico di Sanità Pubblica", viene usato un linguaggio che per l'Usl è alla portata di tutti; ma se anche l'un per cento dei valdostani non comprende quanto scritto l'Usl con il suo burocratese ha fallito.

Nel riquadro rosso fulgido esempio di burocratese che chiude una lettera copia incolla senza alcun briciolo di sensibilità nei confronti degli utenti. Altro che obiettivi raggiunti per i premi.

Questo è di fatto la lettera della Usl VdA recante 'Misure di prevenzione da adottare in quarantena domiciliare' inviata in questi giorni dall'azienda sanitaria valdostana alle famiglie che hanno un figlio in età scolare che si trova in isolamento a seguito di contatti con persone positive al coronavirus. Una lettera che però, traendo origine da un rapporto dell'Iss destinato soprattutto a professionisti sanitari, avrebbe dovuto essere accompagnata da opportuni chiarimenti terminologici che invece sono assenti.

In merito a chi contattare alla comparsa di sintomi compatibili con il Covid, la lettera riporta testualmente: "In caso di insorgenza dei sintomi o segni compatibili con COVID-19, anche lievi, in particolare febbre o almeno uno tra faringodinia, tosse, rinorrea/congestione nasale, difficoltà respiratoria, mialgie, anosmia/ageusia/disgeusia, diarrea, astenia deve:−telefonare immediatamente all’MMG o al PLS e al Dipartimento di Prevenzione della ASL (...)". A meno di non essere medici, per capire di cosa si sta parlando necessita forzatamente il ricorso a un glossario di medicina. In verità nel rapporto dell'Iss gli acronimi sono spiegati: MMG sta per Medico di medicina generale e PLS è il Pediatra di libera scelta. Nel redigere la missiva della Usl VdA alle famiglie valdostane, invece, nessuno si è preso cura di fare altrettanto.

Aostacronaca si è documentata e ha scoperto che la faringodinia altro non è che il semplice dolore alla faringe, il classico mal di gola. Con il termine rinorrea si indica invece la situazione comunemente definita 'naso che cola' e non c'è da aggiungere altro.

La mialgia è un dolore muscolare ma questo è un termine noto quasi a tutti; meno conosciuta è la parola anosmia ovvero la perdita del senso dell'olfatto; l'ageusia è la perdita del senso del gusto; la disgeusia è invece un'alterazione del senso del gusto; l'astenia è la cosiddetta debolezza generale, con facile affaticamento e insufficiente reazione agli stimoli. Si può obiettare che sì, la Usl avrà anche fatto copia-incolla di un testo specifico, ma questi termini di uso raro si trovano facilmente sul web. E' vero, ma a casa mica tutti ce l'hanno, il web.

BUROCRATESE

Oxford Languages, il più importante editore di dizionari del mondo, forte di oltre 150 anni di esperienza nella compilazione e distribuzione a livello globale di autorevoli opere lessicografiche in 50 e più lingue, definisce i burocratese "Il linguaggio peculiare dei pubblici uffici, spesso grammaticalmente e sintatticamente arbitrario, e soprattutto alieno dal buon senso".

Il commissario dell'Usl indìca un concorso per tradurre in italiano le informazioni scritte in burocratese.

red. cro.

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