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CRONACA | 14 ottobre 2020, 17:10

Perse tutto nella frana di Vofrede a Valtournenche, 'altri ora lavorano dove a me è stato vietato'

Marco Corradin davanti all'ingresso di Palazzo regionale

Marco Corradin davanti all'ingresso di Palazzo regionale

"Io non mi arrendo, lotto non solo per i miei diritti ma per la sicurezza di un territorio, di una vallata, di una comunità". Armato di volantini e di un cartello, Marco Corradin da Valtournenche ha scelto la giornata di oggi mercoledì 14 ottobre, data della commemorazione dell'alluvione del 2000, per portare sino all'ingresso del Palazzo regionale la sua pacifica ma ferma protesta, dettagliatamente narrata in questo articolo di Aostacronaca.

Nell’agosto 2017 una frana scese lungo il vallone Vofrede del Breuil finendo nella zona di Avouil, in quel di Cervinia, dove c’erano e ci sono una cava e una pesca sportiva. Per quella frana, fortunatamente non ci furono danni alle persone, ma alle attività commerciali di Corradin, sì. "Ho perso tutto e da allora mi è stato negato di riaprire qualunque altra attività per motivi di sicurezza in quella che mi è stato spiegato essere 'zona rossa' -sottolinea - dove già 42 anni fa una valanga causò sei vittime. Io ho chiesto certificazioni e perizie asseverate sulla pericolosità dell'area dove i miei sogni sono stati trascinati via da acqua e pietre. Non ho mai avuto nulla di tutto questo, in compenso però quest'anno proprio lì dove sorgeva la mia pesca sportiva sono state riaperte attività commerciali. Mi sento tradito, offeso, preso in giro".

Prima del lockdown Corradin aveva presentato un esposto, consegnato nelle mani del luogotenente Pier Paolo Cossu, comandante della stazione di Carabinieri di Valtournenche, che a sua volta lo ha inviato alla Procura per i dovuti riscontri. I terreni sotto frana sono, come si legge nell’esposto di Corradin, del sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz, e di Federico Maquignaz, presidente della Cervino Spa, che recentemente li ha acquistati e, come si legge nell’esposto di Corradin, “in barba ai vincoli emersi ha eseguito lavori edili nella zona, ha riaperto la pesca sportiva realizzando un nuovo servizio pubblico”.

Di più, nell’esposto Corradin evidenzia che Federico Maquignaz “pubblicizza la pesca sportiva con un sito internet”. Marco Corradin ha precisato di aver presentato l’esposto “sentito il silenzio dell’ufficio tecnico del Comune di Valtournenche, dello Sportello unico, dell’Usl, uffici ai quali si era rivolto per avere informazioni. "Voglio risposte, chiarimenti - dichiara l'ex titolare della pesca sportiva di Valtournenche - voglio che mi si dica, e si dica alla comunità votornen, che quell'area realmente non può essere occupata da nessuna attività commerciale perchè 'zona rossa'. Viceversa, ovvero se è possibile, mi si spieghi perchè a me è stata negata l'autorizzazione e mi si risarciscano i gravi danni patiti".

p.g.

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