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ECONOMIA | 19 settembre 2020, 10:30

Oltre 400mila chiamate allo Sportello del Consumatore

Prime riflessioni sull’impatto della pandemia da Covid-19, servizi di pubblica utilità al centro della ripresa post lockdown e novità per il “consumatore consapevole” sono al centro della Relazione annuale presentata il 17-settebre dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente

Oltre 400mila chiamate allo Sportello del Consumatore

Se i dati principali del mercato di energia elettrica, gas, acqua e rifiuti erano già stati anticipati a luglio, la relazione ha permesso di fare il punto anche sull’impatto della pandemia nel settore dei servizi e sull’andamento seguito dalla tutela del consumatore.

Al “consumatore consapevole” si era già ispirata l’attività dell’Arera nel 2019.

L’attenzione al consumatore ha ispirato quest’anno alcune delle azioni dell’Autorità, soprattutto durante l’emergenza coronavirus. Sin dall’inizio della pandemia  e ancor più nella fase più critica del lockdown, l’azione dell’Autorità si è principalmente orientata alla tutela dei consumatori, con interventi che garantissero la continuità dei servizi evitando distacchi per morosità, riducendo gli adempimenti necessari all’ottenimento e alla prosecuzione dei Bonus sociali e impostando meccanismi di rateizzazione per il recupero di somme dovute.

È prevedibile che presto ci troveremo di fronte al costo di queste operazioni, per quanto necessarie ed ineludibili.

I numeri dell’Arera dicono che nel 2019 lo Sportello per il Consumatore ha gestito circa 400 mila chiamate di richiesta informazioni e aiuto, mentre il Servizio Conciliazione ha gestito 16 mila domande di conciliazione: per circa il 70% delle domande valide si è raggiunto un accordo risolutivo, con un beneficio per le famiglie di 11 milioni di euro.

Il bonus sociale diventa automatico dal 2021 La grande novità che scatterà il prossimo anno riguarda l’automatismo del bonus sociale. uno strumento al quale purtroppo oggi accede soltanto il 35% degli aventi diritto – L’automatismo è contenuto nel DL Fisco approvato lo scorso 17 dicembre, che vedrà l’applicazione tra qualche mese, il 1° gennaio 2021.

Con il provvedimento è infatti diventato legge l’automatismo del bonus sociale elettricità, gas e idrico in bolletta che l’Autorità aveva richiesto nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo». Attraverso l’interazione fra banche dati dell’Inps e di energia, gas e acqua, le famiglie che ne hanno diritto non dovranno più fare richiesta formale del bonus.

Lo sconto sulle bollette dei clienti del servizio elettrico e gas o degli utenti del servizio idrico, verrà applicato automaticamente, garantendone la fruizione a tutti gli aventi diritto (circa 2 milioni e mezzo di famiglie in condizioni di disagio economico) ed azzerando i passaggi burocratici, senza peraltro gravare in alcun modo sul Bilancio dello Stato. Rimane invece e la necessità di emanare il decreto per garantire il bonus per la Tari, la tariffa rifiuti.

I servizi di pubblica utilità che questa Autorità regola e che hanno garantito la continuità della vita sociale durante la fase di lockdown, sono (e saranno) il fulcro della ripresa delle attività produttive. Energia elettrica, gas, teleriscaldamento, acqua e servizi di raccolta dei rifiuti hanno funzionato regolarmente durante l’epidemia, ma alcune difficoltà ci sono state nella gestione dei rifiuti, specialmente nelle attività di smaltimento e di riciclo.

«Se le attività di spazzamento e di raccolta dei rifiuti hanno potuto funzionare attraverso una riorganizzazione delle modalità operative, le attività di smaltimento e di riciclo  hanno mostrato le difficoltà legate ad un settore fortemente interconnesso, con una carenza impiantistica conclamata e per il conferimento dei rifiuti dipendente da altri Paesi, non raggiungibili durante la fase di lockdown.

Il blocco di sistemi produttivi nei processi di riciclo e recupero e l’interruzione di alcuni cicli di gestione dei materiali (non ultimo quello della esportazione), hanno reso evidente quanto sia delicato l’equilibrio sul quale poggia l’economia circolare. Una presa di coscienza che rappresenta anche un utile insegnamento che la fase di emergenza consegna al futuro». Ritorna poi il tema del passaggio al mercato libero, che non si è ancora completato. La transizione del settore energetico al mercato libero sembra essere «una delle più faticose», ha detto il presidente Arera.

La liberalizzazione del mercato è iniziata nel 2007 ma non è ancora giunta a conclusione.

«Da allora la società è cambiata e il servizio elettrico rischia di passare da antesignano delle liberalizzazioni a ultimo». Quali le scadenze? Il servizio di maggior tutela cesserà per le piccole imprese dal 1° gennaio 2021. L’altro passaggio è quello che riguarda i consumatori: la fine della maggior tutela per l’insieme degli utenti domestici è prevista nel gennaio 2022.

«Al fine di garantire efficacia al completamento del processo di liberalizzazione e limitare le criticità che hanno interessato il settore negli ultimi anni, appare auspicabile che la disposizione presente nell’ultimo decreto Milleproroghe, fornisca la definitiva accelerazione al processo di definizione di un Albo dei venditori», suggerisce il presidente ARERA  Besseghini. C’è poi, ancora, il costo del mercato libero che continua a essere più oneroso per i consumatori domestici. Come riconosce il presidente dell’Autorità, «per i clienti domestici il prezzo medio del mercato libero continua ad essere maggiore di quello del regime tutelato. Nel 2019 i clienti domestici hanno pagato mediamente il 26% in più sul mercato libero, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica».

Questo esige, ancora una volta, attenzione alla posizione del consumatore, troppo spesso bloccato in una situazione di difficoltà.

Bruno Albertinelli

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